La spinta degli stranieri per il turismo veneto
I dati provvisori del 2021 sembrano mostrare una performance del Veneto relativamente migliore del resto del paese sul piano della domanda turistica. Nel complesso, a parità di andamento negli arrivi, la contrazione dei pernottamenti in Veneto è più bassa della media nazionale e cresce lievemente la permanenza media, consentendo alla regione di guadagnare quote di mercato. Anche negli anni della pandemia il Veneto conferma il proprio forte carattere di internazionalizzazione, che è tuttavia fortemente concentrato nelle due province di Venezia e Verona, con valori quasi doppi rispetto alla media nazionale. Di contro, si assiste a una significativa riduzione della spesa media giornaliera pro capite che passa dai 75 euro giornalieri del 2019 ai 70 del 2021, con la conseguenza che le imprese venete subiscono perdite di fatturato più rilevanti rispetto alla media: il 65% degli imprenditori veneti ha chiuso il 2021 con perdite in bilancio, contro il 54% della media nazionale.
E’ la fotografia scattata dall’Osservatorio sull’economia del turismo delle Camere di Commercio e dell’indagine svolta da Isnart sulle imprese ricettive, che presenta però un’immagine in bianco e nero.
“Gli effetti reali di questi dati saranno probabilmente visibili con maggiore nettezza nei prossimi mesi, quando alcune tendenze si consolideranno” commenta il Presidente di Unioncamere Veneto Mario Pozza. “Se non c’è stata mortalità di imprese turistiche è per effetto degli incentivi e dei ristori nazionali e locali: ad esempio 560 mila euro sono stati erogati del sistema camerale grazie al Fondo Perequativo dal 2018 ad oggi e hanno probabilmente “congelato” la consistenza del settore. Per questo la lettura predittiva dei dati è importante, perché l’incrocio di numeri con i diversi fenomeni turistici aiuta ad interpretare come sta evolvendo questo settore dell’economia”.
Oltre all’analisi dell’industria turistica – continua Pozza – l’obiettivo del sistema camerale è anche di fornire sostegno agli operatori e qualificare l’offerta delle imprese turistiche sui temi della digitalizzazione e della sostenibilità, anche in termini di differenziazione dei prodotti sul territorio”.
La domanda: andamento dei flussi turistici
Grazie all’impatto più contenuto della crisi covid, tra 2019 e 2021 il peso delle presenze in Veneto sul totale nazionale è passato dal 16% al 18%, spinto soprattutto dalla componente estera, che ha registrato un balzo dal 22% al 27% nel triennio, e dai turisti provenienti da altre regioni, in aumento rispetto all’estate precedente. Anche negli anni della pandemia il Veneto conferma quindi la forte capacità di attrazione per il turismo internazionale, soprattutto nelle due province di Venezia e Verona.
L’offerta: andamento del sistema ricettivo
Nel 2021 la quota di camere vendute è stata superiore a quella nazionale per buona parte dell’anno, con una media annua del 36%, in crescita di 10 punti percentuali sul 2020.
Tra le maggiori difficoltà riscontrate dalle imprese ricettive venete c’è il tema delle disdette e della gestione delle prenotazioni, dovuta alla forte variabilità causata dal covid, con la conseguente organizzazione dei flussi di lavoro, mentre hanno avuto minori problemi nel trovare personale e nell’adattarsi ai cambiamenti nella tipologia di clientela.
Maggiori presenze, lieve incremento della permanenza media e la spinta della clientela estera non sono sufficienti a compensare i minori introiti e, a fine anno, le imprese venete subiscono perdite di fatturato più rilevanti rispetto alla media.
Parliamo di un settore che, al IV trimestre del 2021, è composto da 46.539 imprese e 226.101 addetti, pari rispettivamente al 7,4% delle imprese turistiche sul totale nazionale e all’8,6% dell’occupazione. Sul piano della demografia di impresa, la crisi ha frenato la nascita di nuove imprese, mentre ristori ed interventi nazionali e locali hanno probabilmente “congelato” le cessazioni, mediamente inferiori al periodo pre pandemico.
Le previsioni
I dati sulle prenotazioni di alloggi privati Airbnb sono un interessante indicatore per ipotizzare possibili scenari futuri. In base ai dati disponibili sulle giornate prenotate, aggiornati ad aprile 2022, l’evoluzione tendenziale del Veneto per i prossimi mesi sembrerebbe migliore di quella media. Per la stagione estiva si verificherebbe un riavvicinamento molto marcato ai livelli pre-pandemia, con un significativo superamento già nel mese di luglio.