L'Università di Padova compie 800 anni: l'inaugurazione dell'anno accademico con Mattarella
L’apertura ufficiale dell’800° anno accademico dell’Università di Padova è stata proclamata il 19 maggio 2022 dalla rettrice Daniela Mapelli nell’Aula Magna di Palazzo Bo alla presenza di rettrici e rettori italiani e stranieri, della comunità accademica e delle autorità, secondo la secolare tradizione Unipd – riporta l’ateneo sul suo sito ufficiale.
Alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che è intervenuto al termine della celebrazione, la cerimonia ha raccolto gli interventi della Rettrice Daniela Mapelli, del Presidente del Senato della Repubblica Maria Elisabetta Alberti Casellati, della Presidente del Consiglio degli Studenti Emma Ruzzon, del Ministro dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa e della Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola e la Prolusione del professor Carlo Fumian: “Sopra ogni altra libertà”: apprendere, parlare e discutere secondo coscienza.
La cerimonia, in riconoscimento del ruolo dell’Università di Padova nell’ambito delle più antiche università, è stata preceduta dal corteo celebrativo delle rettrici e dei rettori, italiani e stranieri, che hanno ripercorso quello storico del Settecentenario del 1922, snodandosi tra due luoghi simbolo della città e dell’Università: Palazzo della Ragione e Palazzo del Bo, in un ideale abbraccio tra la città di Padova e la sua Università.
«Venti parole, non di più. Due frasi scritte sugli annali del comune patavino. «1222. Messer Giovanni Rusca da Como podestà de Padoa. In questo tempo fu trasferito il Studio di Bologna in Padoa». Otto secoli dopo, tocca a me, a nome di tutta la comunità che forma questo grande Ateneo, il compito di celebrare gli ottocento anni di vita dell’Università di Padova», ha detto la rettrice Mapelli. «Un dolce e gravoso compito, allo stesso tempo. Dolce perché rappresenta un traguardo invidiabile, un momento che ci invita a riflettere sul passato – non per autocelebrazione – ma come unico esercizio veramente utile per immaginare e costruire il futuro. Gravoso, perché grande è la responsabilità nel rappresentare un’università la cui storia è stata costruita da donne e uomini di altissimo valore morale e scientifico. Tuttavia è di conforto poter rimarcare un fatto ineludibile: i volti cambiano, così come mutano i tempi e le esigenze della società, ma l’Università di Padova rimane baluardo del sapere, luogo di scienza, cultura e formazione, speranza per le future generazioni».
Tra i caratteri distintivi dell’ateneo – per la rettrice – l’internazionalità, il senso di appartenenza alla patria, la diversità, la multidisciplinarietà, e naturalmente la libertà: «Gaudeamus igitur, per gli ottocento anni della nostra storia, una storia legata da sempre a doppio filo al concetto di identità europea. Un’Europa basata su quella libertà, ed è questo l’ultimo valore che voglio rimarcare, che caratterizza il nostro motto: Universa universis patavina libertas. Libertà di studio, di pensiero, di espressione, di dibattito, e ancora libertà di movimento delle persone e delle idee, libertà religiosa, politica e accademica: declinazioni diverse di un unico fondamentale valore che – e ce lo dimostrano gli eventi dei giorni nostri, in questi mesi, penso all’Afghanistan, penso alla terribile e vile aggressione russa in Ucraina – non è scontato né garantito ora come non lo era ottocento anni fa, quando l’accademia patavina fu fondata».
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accolto con un applauso sia dai cittadini all’ingresso a Palazzo Bo che dal pubblico in Aula magna, ha parlato – a braccio – per una decina minuti a conclusione della cerimonia. «Questo inizio di millennio ci pone davanti a interrogativi importanti», ha detto. «Le Università sono le fondamenta dell’Europa e della sua integrazione. All’inizio di questo millennio abbiamo coltivato l’idea di un mondo unito. Abbiamo affrontato nemici comuni, come durante la pandemia. Poi è arrivato l’imprevedibile, il tentativo di far tornare indietro la storia con la violenza delle armi. Il tessuto comune dell’Europa non deve lacerarsi di fronte alla prepotenza di uno stato che impone le proprie scelte a un altro stato, confinante, più piccolo». Mattarella, prima di augurare un buon anno accademico, ricorda anche il rettore della Resistenza patavina, Concetto Marchesi: «È il patrimonio che non dobbiamo dimenticare. Non c’è libertà piena se altri ne sono privi. Non possiamo chiudere gli occhi».
La cerimonia è andata in onda in diretta streaming alla pagina web http://www.unipd.it/inaugurazione800, sulla pagina ufficiale Facebook e sul canale ufficiale YouTube.