Ucraina, la crisi colpisce le imprese. Cna: «Riattivare gli ammortizzatori sociali»

Con la riforma degli ammortizzatori sociali approvata nell’ambito della Manovra Finanziaria 2022, il Governo ha posto fine alla possibilità per le imprese di accedere alla cassa integrazione a costo zero quale contrasto alla crisi derivata dalla pandemia da Covid-19.

In questi mesi le parti sociali dell’artigianato attraverso di FSBA, il Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato si sono adoperate per riattivare questo strumento così da poter accogliere le richieste di quelle aziende che, a causa di crisi temporanee connesse a mancanza di lavoro, hanno necessità di sospendere i propri dipendenti.

Uno scenario già di per sé complesso, che è stato ulteriormente sconvolto dal conflitto tra Russia e Ucraina: l’attivazione delle pesanti sanzioni nei confronti della Russia combinate al blocco delle esportazioni di materie prime fondamentali per le nostre imprese, stanno generando un pesante contraccolpo per l’economia veneta.

È di questi giorni infatti, in particolare da parte di imprese appartenenti alla filiera della meccanica, un preoccupante incremento di richieste di accesso alla cassa integrazione per i propri dipendenti, non  tanto in conseguenza di una crisi derivante da mancanza di commesse, bensì per l’impossibilità di reperire alcune materie prime e semi lavorati indispensabili al completamento della produzione e quindi alla consegna degli ordinativi che, sembra un vero paradosso, proprio non mancano in questo periodo.

«È chiaro che ci troviamo di fronte ad una casistica del tutto imprevista – commenta il Presidente CNA Veneto Moreno De Col – e che esula dalle motivazioni per cui è stato concepito lo strumento dell’ammortizzatore sociale ordinario. Ma va sottolineato come molti siano i comparti interessati da questo paradossale fenomeno, quali le imprese “energivore” della chimica, della lavorazione di materie plastiche e dell’autotrasporto che sono colpite dal rincaro della componente energetica e quindi si vedono costrette a rallentare o fermare il processo produttivo. Sono tutte situazioni che evidenziano una analoga criticità che va senz’altro monitorata.»

«La richiesta che rivolgiamo al Governo – aggiunge il Segretario CNA Veneto Matteo Ribon –  è quindi quella di prevedere per i settori colpiti da questa emergenza la possibilità di attivare uno strumento straordinario il cui costo non sia a carico delle imprese, per tutto il periodo necessario a superare queste criticità. Risulta impossibile infatti con gli strumenti attuali poter dare copertura alle esigenze queste imprese che rischiano di consumare in tempi brevi tutto il plafond a loro disposizione per il prossimo biennio.»

«Riteniamo quindi – conclude il Presidente De Col – che sussistano le medesime motivazioni e criticità che hanno portato a concedere la cassa integrazione straordinaria per Covid 19. E considerati, purtroppo, i tempi lunghi per una risoluzione del conflitto Russia-Ucraina, non possiamo che rivolgere nuovamente al Governo la richiesta di immediata attivazione di un ammortizzatore sociale straordinario a sostegno di tutte le imprese di filiere ancora una volta duramente colpite.»

Giacomo Porra

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