Russia, le sanzioni risparmiano il Prosecco: continuano le esportazioni

Le sanzioni Ue alla Russia con lo stop all’export dei beni di lusso salvano il Prosecco che non figura nell’elenco dei vini colpiti dove, invece, rientrano altri vini e spumanti e lo Champagne francese. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti sugli effetti del quarto pacchetto di misure adottate pubblicate dal Regolamento (Ue) 2022/428 del consiglio del 15 marzo 2022 che modifica il regolamento (UE) n. 833/2014 concernente misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina

Sono quasi 15 milioni le bottiglie di Prosecco che – secondo l’analisi della Coldiretti – finiscono in Russia, dove le vendite nel 2021 sono aumentate del 63% in quantità, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat. L’esclusione del Prosecco dalla lista dei vini in Russia – precisa Coldiretti – è importante anche per contrastare la fiorente produzione di imitazioni che interessa anche il Paese di Putin, dove si trova in commercio un prosecco made in Russia, mentre in Croazia stanno cercando di fa riconoscere all’Unione Europea il Prosek.

Quasi una bottiglia di vino italiano su sei stappate oggi all’estero è di Prosecco, un patrimonio del Made in Italy che ha raggiunto un valore annuo al consumo di 2,5 miliardi di euro dei quali la maggior parte realizzati sui mercati esteri con la leadership a livello mondiale in termini di volumi esportati davanti a Champagne e Cava. A trainare il record sui mercati esteri un sistema che abbraccia due regioni (Veneto e Friuli Venezia Giulia), nove province e tre denominazioni d’origine (Prosecco Doc, Prosecco di Conegliano Valdobbiadene Docg e Asolo Prosecco Docg) per una produzione complessiva che ha raggiunto – conclude la Coldiretti – 700 milioni di bottiglie dopo aver incassato nel 2019 il riconoscimento Unesco per le Colline del Prosecco.

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