Parità di genere sul lavoro, la legge regionale passa all'unanimità: verranno premiate le aziende virtuose

Centomila euro stanziati dalla Regione Veneto per ridurre il gap salariale tra uomini e donne nel mondo del lavoro: il primo passo di un percorso congiunto tra maggioranza e opposizione è stato compiuto in Consiglio regionale, dove è stata approvata all’unanimità la proposta di legge presentata dalla consigliera dem Vanessa Camani.

Nel concreto si tratta di agevolazioni da corrispondere alle imprese inserite nella lista delle attività “virtuose” nei confronti delle donne: tutela della maternità, iniziative per conciliare tempi di vita e di lavoro vengono valutati positivamente, così come se un azienda assume donne vittime di violenza. Maggiori sanzioni nel caso di molestie, di dimissioni in bianco e di sfruttamento. Sarà poi istituito uno «Sportello Donna» per agevolare l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro. L’obiettivo finale è quello di ridurre il distacco in busta paga tra uomini e donne, attualmente al 3,7% nel settore pubblico e addirittura 20,7% nel privato: una differenza enfatizzata anche da ore in straordinario che spesso le donne non possono accettare di svolgere, da carriere bloccate anzitempo e part-time involontari.

«Dal Veneto è partito un segnale di civiltà e di attenzione per evitare anche la più minima forma di discriminazione», ha commentato il presidente della regione, Luca Zaia. «La parità tra uomo e donna non deve essere materia di discussione ma di atti concreti, e questo lo è. Anche ultimamente sono salite alla ribalta della vita sociale, culturale, economica e sanitaria del Veneto molte grandi donne. Mi auguro davvero che, anche grazie a questo intervento legislativo, questo fenomeno virtuoso possa ampliarsi, senza dimenticare le occasioni che vanno create, per essere colte, nella vita normale, di una persona normale».

 

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