Olimpiadi, cala il sipario su Pechino 2022: a Milano-Cortina il testimone dei giochi invernali
Uno stadio Nido d’Uccello vestito a festa, proprio come nell’estate del 2008: ventimila lanterne rosse ad illuminare lo stadio olimpico di Pechino, mentre tutti gli atleti partecipanti sfilano per riunirsi al centro del campo, attorno alla fiamma olimpica incendiata, come da tradizione, presso l’antico santuario ad Olimpia, e condotta dai tedofori fino alla capitale cinese. Il coreografo, Zhang Yimou, è lo stesso che ha aperto e chiuso i Giochi estivi quattordici anni fa, edizione caratterizzata dai primi ori da parte di Usain Bolt e di Federica Pellegrini.
La differenza principale sta, però, nel futuro delle Olimpiadi invernali: un futuro che vede l’Italia protagonista della prossima edizione della rassegna sportiva più importante al mondo. Rappresenta dunque anche un passaggio di testimone la cerimonia di chiusura cinese, salutata con orgoglio dal presidente del Coni Giovanni Malagò, nonché dai sindaci di Milano e Cortina Beppe Sala e Gianpietro Ghedina che, presenti allo stadio, hanno sventolato per la prima volta insieme la bandiera a cinque cerchi.
Un’organizzazione, quella cinese, che secondo il parere del numero uno del Coni Malagò è stata encomiabile per la puntualità e la meticolosità nella gestione dei numerosi appuntamenti, anche se ha poi aggiunto che nell’edizione italiana i valori da riportare al centro saranno «l’atmosfera, l’anima» dei Giochi Olimpici: il vero spirito decoubertiano di fratellanza tra gli atleti, secondo Malagò, deve tornare ad essere il mantra nella prossima manifestazione lombardoveneta.
«Da Pechino a Milano-Cortina, il testimone oggi passa a noi», ha detto il presidente della regione Luca Zaia, protagonista, assieme al governatore della Lombardia Attilio Fontana, di alcuni video-messaggi diffusi anche in rete. «Un territorio di 22mila chilometri quadrati che rappresenta dinamismo economico e custodisce bellezze paesaggistiche uniche al mondo, e che unito darà vita a un progetto sportivo senza eguali nella storia dei Giochi Olimpici. Un sogno che diventa realtà, grazie al lavoro di squadra tra Istituzioni, imprese, atleti che insieme, già nel 2019 a Losanna, hanno iniziato questo viaggio sostenendo e promuovendo la candidatura di Milano Cortina 2026. Ora, che anche la bandiera passa ufficialmente nelle nostre mani, inizia il conto alla rovescia per quella che sarà l’Olimpiade che farà dialogare le città con le cime dolomitiche». Zaia mette anche in guardia i suoi colleghi istituzionali nell’organizzazione, sul lavoro che li attende: «Ci aspetta un grande lavoro da parte dei tecnici, dei volontari, del mondo delle istituzioni e dello sport per dar vita a delle grandi Olimpiadi invernali. C’è molta aspettativa su questo progetto di Cortina e noi veneti abbiamo una grande occasione di opportunità: il tutto non deve prescindere dal fatto che ci deve essere una comunità attorno a questo progetto che tifi per esso. Ora avanti tutta, pancia a terra, per lavorare per il grande obiettivo del 2026».