Geox, ricavi in aumento nel 2021, ma la guerra in Ucraina fa crollare il titolo in borsa
Ricavi pari a 608,9 milioni di euro nel 2021, riduzione dei costi operativi del 18% rispetto a due anni fa, una crescita nelle vendite anche nel 2022 che riporta il gruppo Geox quasi ai livelli del 2019. Tuttavia, aumenta l’incertezza sul piano internazionale, soprattutto negli ultimi giorni per l’escalation della situazione Russia-Ucraina: Geox, nei due paesi coinvolti dal conflitto, ha infatti sviluppato nel 2021 un fatturato di 51 milioni di euro in Russia e di altri 5 in Ucraina (quasi il 10% dei ricavi totali del gruppo) ed è perciò comprensibile la preoccupazione per la situazione in Ucraina. Le due facce della stessa medaglia: da un lato il bilancio 2021, approvato in settimana, che testimonia il ritorno da parte del gruppo Geox ai livelli pre-pandemia, dall’altra la consapevolezza di una nuova crisi economica e finanziaria in arrivo, causata dallo stato dello scacchiere internazionale.
Un assaggio delle nuove difficoltà, Geox l’ha già avuto con il crollo del valore del titolo in borsa (-14,04%) avvenuto proprio nella giornata di giovedì 24 febbraio, primo giorno di ostilità tra Russia e Ucraina. Un crollo che, secondo l’ad Livio Libralesso, è stato causato proprio dall’ottimo andamento delle vendite in Russia.
Ma un altro dubbio incombe sul Gruppo, sempre legato a quanto sta accadendo nell’est Europa: il nodo sanzioni. L’Occidente ha infatti in programma una punizione economica nei confronti di Mosca, e l’ipotesi più ventilata in queste ore pare essere l’esclusione della Russia dal sistema di pagamenti internazionale Swift, rilanciata anche dal ministro francese dell’economia, Bruno Le Maire.
Una proposta che ha ricevuto, fino a questo momento, il no di Germania e Italia, ma l’impressione è che si possa comunque percorrere questa strada. È chiaro che escludere dal circuito Swift il mercato russo per molte aziende italiane, tra cui i proprio il gruppo Geox, significherebbe perdere un’importante fetta di fatturato.