Capodanno, vendite record di spumante italiano. Al Prosecco il primato nell'export
Le feste di fine anno fanno registrare il massimo di domanda dello spumante italiano: saranno circa 85 milioni i tappi di spumante stappati solo in Italia, e un aumento del 35% rispetto alle feste in lockdown dello scorso anno. È quanto stima la Coldiretti, che sottolinea che, nelle feste 2021, oltre otto italiani su 10 (84%) non rinunciano a fare un brindisi Made in Italy a fine anno secondo l’indagine Ixè, anche per augurarsi un 2022 migliore.
Le limitazioni entrate in vigore per effetto degli aumenti nei contagi non hanno scalfito – sostiene Coldiretti – il tradizionale rito di Capodanno che è tornato prepotentemente nelle case degli italiani alla ricerca di momenti di normalità nel tempo della pandemia.
Il tutto grazie anche – sottolinea la Coldiretti – a una vasta scelta di bollicine, dalle principali denominazioni con metodo classico, come Trento, Oltrepò Pavese e Franciacorta, a quelle a metodo italiano, come Asti e Prosecco. Ed è proprio quest’ultimo il vino dei primati, protagonista dell’export del valore di 2,24 miliardi nel 2020 e di 1,8 miliardi già nei primi 9 mesi del 2021. Anche i vini provenienti dalle altre regioni in questi ultimi anni hanno visto un aumento significativo delle produzioni di bollicine: dall’Abruzzo alla Sicilia, passando per Toscana, Marche, Lazio e Umbria.
La ripresa degli spumanti dopo le difficoltà causate dalla pandemia è testimoniata dalla crescita della produzione totale che nel 2021 arriva a 900 milioni di bottiglie con in testa il Prosecco seguito da Asti e Franciacorta, per un valore complessivo di 2,4 miliardi di euro.
Una domanda di Made in Italy che cresce anche sui mercati internazionali, con un incremento delle vendite del 29% in valore nei primi nove mesi dell’anno che traina l’intero settore dei vini per i quali si segnala complessivamente un aumento del 15% dell’export, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat.