«Caorle Wonderland», l'uso del marchio diventa un caso: diffida al Comune

Una diffida al Comune di Caorle a La Commerciale Srl, con probabile richiesta di danni. La terza edizione di Caorle Wonderland, che qui vi abbiamo raccontato, rischia di diventare un caso. Davide Linguanotto diffida infatti il Comune di Caorle e il suo ex socio, Simone Tomasello, organizzatore della kermesse di eventi, dall’utilizzo del marchio che è di sua proprietà. Linguanotto è stato co-organizzatore delle prime due edizioni di Caorle Wonderland.

Ecco la nota mandata: «Caorle Wonderland non sa da fare. L’amministrazione appena insediata del neo eletto Sindaco Marco Sarto nel comune di Caorle, l’organizzatore Simone Tomasello indicato dalla stessa amministrazione e la società “La Commerciale srl” che ha avuto l’incarico e i fondi per organizzare l’evento di natale 2021 stanno usando in maniera “impropria” e senza nessun mandato il marchio Caorle Wonderland.

Il marchio Caorle Wonderland di proprietà di Davide Linguanotto che non fa parte dell’organizzazione 2021, non ha conferito nessun mandato per l’utilizzo dello stesso.

Il titolare del marchio, co-organizzatore di Caorle Wonderland 2018 e 2019, ha dato il mandato al proprio legale per diffidare l’amministrazione del comune di Caorle, l’organizzatore 2021 e la società in questione di usare il marchio e si riserverà nelle sedi competenti di calcolare i danni creati dall’uso improprio dello stesso. Oggi è stata inviata una PEC per la diffida dell’uso del marchio e per la richiesta danni. Il primo grande evento organizzato dal sindaco Marco Sarto e dalla sua giunta parte subito male con l’uso improprio di un marchio che non si poteva utilizzare. Nessuno dell’amministrazione del comune di Caorle ha controllato la proprietà del marchio di Caorle Wonderland, dimostrando una superficialità inaudita e una completa mancanza di professionalità. L’organizzatore Simone Tomasello che si è vantato dei risultati degli anni precedenti, non è stato sincero e non ha mai menzionato gli co-organizzatori del 2018 e 2019 e i “veri” titolari del marchio regolarmente registrato. La campagna politica della nuova amministrazione improntata sulla “trasparenza” e sulla “verità” non ha trovato riscontro nel primo grande evento per la città di Caorle».

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