Vini italiani, annata record per le esportazioni: +15%, 7,2 miliardi in proiezione
Mai così tanto vino italiano è stato acquistato all’estero. Grazie alla riapertura della ristorazione in tutto il mondo è record storico per le esportazioni di vino Made in Italy, che registrano un rimbalzo del 15% in valore nel 2021. Se il trend sarà mantenuto, a fine anno si arriverà alla cifra record di 7,2 miliardi. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Istat dei primi sette mesi dell’anno in occasione del primo Vinitaly che si svolge con la vendemmia in corso.
A spingere il record del vino all’estero dopo l’anno del Covid – rileva Coldiretti – sono soprattutto gli Stati Uniti, che fanno registrare un aumento del 19% delle esportazioni confermandosi come il primo mercato di sbocco. Aumentano addirittura del 67% le vendite in Cina, ma a trainare le bottiglie italiane oltre confine nel 2021 sono anche i consumatori europei. In Francia, nel regno dello Champagne, le etichette Made in Italy fanno registrare un +17%, in Russia addirittura +39%, mentre la Germania cresce del +5% ma su valori che ne fanno il primo mercato del vino tricolore nel Vecchio Continente. Note meno positive arrivano dalla Gran Bretagna dove le vendite di bottiglie Made in Italy sono stagnanti a causa delle difficoltà legate alla Brexit, anche se il Regno Unito si posiziona al secondo posto tra i clienti europei soprattutto grazie al consumo di Prosecco.
Le criticità maggiori, per questo mercato – precisa Coldiretti – interessano le procedure doganali e riguardano anche l’aumento dei costi di trasporto dovuti a ritardi e maggiori controlli. Una situazione peraltro che rischia di peggiorare con la proposta della Commissione Ue che introduce eccezioni all’applicazione dei controlli su alcuni prodotti alimentari esportati dal Regno Unito verso l’Irlanda del Nord – continua Coldiretti – favorendo l’arrivo di contraffazioni ed imitazioni favorite dalla deregulation. Non è un caso che proprio nei pub inglesi sono state smascherate le vendite di falso prosecco in lattina o alla spina.
«L’Italia può ripartire dai punti di forza con l’agroalimentare, come il vino, che ha dimostrato resilienza di fronte la crisi e può svolgere un ruolo di traino per l’intera economia», ha affermato il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che «per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia Made in Italy serve anche agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo. Una mancanza che ogni anno – continua Prandini – rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di minor opportunità di export al quale si aggiunge il maggior costo della “bolletta logistica” legata ai trasporti e alla movimentazione delle merci».