Turismo estivo in Veneto vicino ai numeri pre-pandemia. Caner: «La ripartenza è già iniziata»

«Dal primo evento fieristico dedicato al mondo del turismo possiamo lanciare i primi dati ufficiale della stagione estiva. In Veneto, da giugno ad agosto di quest’anno, si registrano oltre 35 milioni di presenze, quasi le stesse registrate nell’intero 2020. Il trimestre estivo che ci lasciamo alle spalle regge il confronto anche con lo stesso trimestre del 2019, un anno eccezionale dal punto di vista dei flussi turistici. Con oltre 31 milioni di presenze, rispetto i 38 milioni dello stesso periodo pre-pandemia (-17,9%) possiamo dire che la ripartenza è già iniziata e la vera sfida sarà quella di trattenere gli italiani e veneti che ci hanno scelto, oltre a recuperare le presenze straniere».

Lo dice l’assessore al Turismo della Regione del Veneto, Federico Caner, in occasione della cerimonia di inaugurazione della fiera TTG Travel Experience di Rimini, tracciando una prima riflessione sull’andamento turistico regionale.

«I nostri imprenditori si sono rimboccati le maniche e il mercato domestico ha dimostrato di avere ruolo determinante nel far ripartire l’economia della regione più turistica d’Italia», specifica l’assessore. «Basti considerare le percentuali di italiani che non hanno rinunciato alle proprie vacanze e hanno scelto come meta proprio il Veneto. Se confrontate con i mesi estivi del 2019, le presenze dei nostri connazionali registrano un +4% a giugno, un +22,9% a luglio, un +13,8% ad agosto».

«Dopo i mercati europei di riferimento, il passaggio alla zona bianca di giugno, assieme alla ripresa dei voli USA-Venezia di luglio, ha stimolato la presenza degli stranieri, i cui pernottamenti risultano in forte aumento rispetto all’anno scorso (più che raddoppiati nel trimestre giugno-agosto), nonostante il confronto con il 2019 non sia ancora favorevole (-31,8%).Ora è necessario riaprire più corridoi possibili per aiutare anche tutte quelle destinazioni che vivono di turismo intercontinentale. Obbiettivo raggiungibile anche grazie alle iniziative di co-marketing con le compagnie aeree e l’apertura di nuove rotte, come annunciato da Ryanair e Wizz Air che lanciano nuovi voli dall’aeroporto Marco Polo».

«Questo risolleverà anche le nostre città d’arte, che dimostrano di essere ancora lontane dalle cifre pre-covid (-17%)», precisa l’assessore. «Infatti, se agosto vede segni molto positivi per le destinazioni balneari, le cui presenze superano anche quelle che si registravano prima della pandemia (+1% di presenze rispetto ad agosto 2019), oltre alle località del Lago di Garda (+4,3%) e alla montagna (+7,4%), le città d’arte rimangono le destinazioni con meno arrivi, esclusa Venezia, dove si colgono i segnali di ripartenza con arrivi che sono cresciuti del 7,8% rispetto al 2020».

«Nel programmare il futuro dobbiamo tenere a mente che comunicazione e digitalizzazione sono due leve chiave della ripartenza, che devono affiancare il tema dell’accoglienza, fiore all’occhiello della nostra industria turistica», conclude Caner. «I nostri imprenditori hanno dimostrato di saper interpretare gli scenari e i cambiamenti imposti dalla pandemia, e il Veneto, potendosi avvantaggiare di una offerta ampia e variegata, ha mostrato una dinamicità che presto sarà d’aiuto per tornare ai livelli raggiunti prima della pandemia».

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