Un parassitoide per contrastare il moscerino della frutta: al via la sperimentazione in Veneto

Dopo la vespa samurai come mezzo di contrasto biologico alla cimice asiatica, la Regione Veneto, insieme alle altre regioni interessate, ha ottenuto il via libera dal Mite, il Ministero per la Transizione Ecologica, per l’utilizzo del Ganaspis brasiliensis. Il parassitoide è considerato il nemico per eccellenza del ‘Drosophila Suzukii’, il temibile moscerino della frutta che da un decennio causa gravi danni alle produzioni di ciliegie.

La Regione ha già avviato nei giorni scorsi il progetto che prevede per il 2021 una prova sperimentale in tre siti rappresentativi della realtà cerasicola regionale, due in provincia di Verona e uno in Provincia di Vicenza, dove l’UO Fitosanitario della Regione, in collaborazione con l’Università di Verona, rilascerà il parassitoide in tre diversi momenti diversi. I tecnici avranno così modo di verificare la capacità di Ganaspis in ambiente naturale di parassitizzare le larve di Drosophila, moscerino che attacca, danneggiandole, le colture di frutta. Dopo quelli dei giorni scorsi nuovi lanci sono previsti a partire dalla metà di settembre.

«Il Veneto, nell’avviare questo progetto, si dimostra aperto e reattivo davanti alla possibilità di ricorrere e adottare le più moderne tecniche di controllo biologico dei parassiti delle colture agrarie, nel rispetto della salute e dell’ambiente», ha detto l’assessore regionale all’agricoltura, Federico Caner. «Se i risultati saranno quelli auspicati il Progetto proseguirà in modo più ampio anche negli anni 2022 e 2023, coinvolgendo l’intero territorio regionale dove il ciliegio e i piccoli frutti rappresentano una interessante integrazione al reddito delle aziende agricole delle nostre colline».

Soddisfazione da parte di Coldiretti per l’azione di contrasto promossa dalla Regione. «Il livello di attenzione alla Drosophila Suzukii è sempre alto», dice l’associazione in una nota. «La situazione è costantemente monitorata dai nostri tecnici, operativi in particolare a Verona e nel vicentino.  I rilievi attuati da Agrea, con il coordinamento del prof. Nicola Mori dell’Università di Verona, rientrano nel progetto sviluppato proprio dalla sede della Coldiretti scaligera con altri partner, per verificare la densità di popolazione e le infestazioni dei principali fitofagi del ciliegio al fine di predisporre l’impostazione di una razionale strategia di controllo. Sul contrasto del moscerino – commenta Coldiretti  – la strada della lotta biologica annunciata dalla Regione incontra il consenso dei frutticoltori veneti, come è stato per la cimice asiatica».

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