La Regione è a «basso rischio», ma ancora troppi morti sul lavoro Veneto
Morti sul lavoro Veneto: da gennaio a luglio 2021 sono 41 le vittime rilevate in occasione di lavoro in Veneto (9 in più di giugno) e 12 i lavoratori che hanno perso la vita in itinere. Così la regione rimane al 7°posto nella graduatoria nazionale per numero di decessi in occasione di lavoro; ma fa rilevare un indice di mortalità rispetto alla popolazione lavorativa che risulta essere tra i più bassi del Paese.
E infatti, nella nuova zonizzazione elaborata dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, il Veneto è ancora in zona gialla. Nei primi sette mesi del 2021 fa rilevare un’incidenza di mortalità compresa tra 0,75 e 1 rispetto alla media nazionale (Im – Indice incidenza medio pari a 23,7 morti ogni milione di lavoratori).
Morti sul lavoro Veneto: le differenze fra le province
Morti sul lavoro Veneto: intanto, rispetto ai primi sette mesi del 2020 l’incremento degli infortuni mortali in occasione di lavoro è del 17% (erano 35 a fine luglio 2020 e 41 a fine luglio 2021). Verona la provincia più coinvolta, con i suoi 9 infortuni mortali in occasione di lavoro. Seguono: Treviso e Venezia (8), Padova (7), Vicenza (5), Rovigo (3) e Belluno (1).
Verona e Treviso sono poi in cima alla classifica regionale per numero di vittime totali con 12 infortuni mortali. Seguono: Venezia (9), Padova (8), Vicenza (7), Rovigo (3) e Belluno (2). Le denunce totali per infortunio in Veneto tra gennaio e luglio 2021 sono 39.177 (+18,4% rispetto al 2020). Erano infatti 33.078 a fine luglio 2020.
A Verona la maglia nera in regione per il più elevato numero di denunce di infortunio: 7.983. Seguono: Vicenza (7.473), Treviso (7.452), Padova (7.022), Venezia (6.307), Belluno (1.523) e Rovigo (1.417).
I dati a livello nazionale
Non solo morti sul lavoro Veneto, ma anche tantissime perdite a livello nazionale. “La media della mortalità sul lavoro è drammatica, perché parla di circa 100 vittime al mese. Sono infatti 677 i lavoratori che hanno perso la vita da gennaio a luglio del 2021. Il decremento del numero dei decessi rispetto allo scorso anno (- 5,4%) potrebbe sembrare un dato positivo, ma in realtà è molto influenzato dall’andamento della pandemia COVID19 e dal rilevamento statistico degli infortuni mortali per COVID19. Il numero di 677 morti sul lavoro nei primi sette mesi è comunque superiore ai dati del 2019 e del 2018, ultimi anni pre-pandemia”.
Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, commenta così l’emergenza morti bianche e gli ultimi dati elaborati dal proprio team di esperti che, da oltre 10 anni, monitora mese dopo mese l’andamento dell’emergenza, superando l’analisi dei numeri assoluti e arrivando al vero e proprio rischio di mortalità calcolato sulla popolazione lavorativa.
E a finire in zona rossa nei primi sette mesi del 2021 con un’incidenza maggiore del 25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio pari a 23,7 morti ogni milione di lavoratori) sono: Puglia, Campania, Basilicata, Umbria, Molise, Trentino Alto Adige e Abruzzo.
In Zona Arancione: Piemonte, Marche e Friuli Venezia Giulia
In Zona Gialla: Lazio, Valle D’Aosta, Calabria, Emilia Romagna, Sicilia, Veneto e Liguria.
In Zona Bianca: Toscana, Lombardia, Sardegna