L'agriturismo in Veneto parla straniero: 8 ospiti su 10 vengono da fuori Paese
Gli agriturismi veneti si apprestano a chiudere una stagione estiva che ha segnato il ritorno degli stranieri, nonostante l’assenza degli ospiti da Stati Uniti e Gran Bretagna dovuta alle restrizioni legate alla pandemia. Tanta presenza dal Nord Europa nelle province delle città d’arte come Venezia, Verona, Vicenza e Padova, dove gli italiani sono stati solo tra il 10 e il 20 per cento degli ospiti totali. A Treviso, Rovigo e Belluno situazione in controtendenza, con presenza di tante famiglie italiane e di aficionados. È il quadro di Agriturist Veneto, l’associazione degli agriturismi di Confagricoltura, che segnala un bilancio decisamente in rimonta di luglio e agosto.
“Quest’estate i nostri i agriturismi hanno fatto il pieno di prenotazioni – sottolinea Leonardo Granata, presidente di Agriturist Veneto e titolare dell’agriturismo Monte Sereo a Bastia di Rovolon (Padova) -. Dopo un anno nero abbiamo visto un buon ritorno degli stranieri. L’assenza di inglesi e americani è stata compensata da ospiti provenienti da Germania, Belgio, Olanda, Francia, Austria e Svizzera, con soggiorni anche prolungati. Sono comparsi, inoltre, nuovi Paesi di provenienza, come Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca. Problemi di green pass non ne abbiamo avuti, perché gli ospiti ne erano tutti muniti. Con la ristorazione, disponendo di ampi spazi all’aperto, il documento non era necessario e quindi non ci sono stati particolari criticità. Staremo ora a vedere l’andamento autunnale. Abbiamo prenotazioni anche per settembre, ma attendiamo di vedere l’andamento della pandemia e delle vaccinazioni. Serve ancora molta cautela, data l’esperienza di quest’ultimo anno e mezzo”.
Massimiliano Guiotto, presidente di Agriturist Belluno e titolare dell’agriturismo Zugni Tauri de Mezzan a Grum di Villabruna, è soddisfatto della stagione dopo un giugno carente di prenotazioni a causa delle temperature fredde e dell’andamento incerto delle vaccinazioni: “L’accoglienza nei nostri appartamenti è andata decisamente meglio rispetto all’anno scorso. Soprattutto ad agosto, oltre ai soliti aficionados, abbiamo ospitato alcune famiglie toscane ed emiliane che sono rimaste molto contente, tanto che qualcuno si è fermato anche per 14 giorni. Gli stranieri però, causa pandemia, non si sono visti. Sempre a causa del Covid e del green pass la ristorazione ha presentato numeri più bassi rispetto al passato, nonostante i clienti siano stati serviti sempre all’aperto e in un contesto ambientale molto gradevole, con l’ombra di un gelso centenario accanto ad una vecchia fontana. C’è stato comunque maggior movimento anche rispetto agli anni pre Covid, quindi è un bilancio assolutamente positivo”.
Anche a Verona si comincia a intravvedere la luce nel tunnel: “In agosto abbiamo segnato un 10 per cento in più rispetto al 2019 – rimarca Alessandro Tebaldi, titolare dell’agriturismo Corte Attilea – dopo un giugno e luglio ancora in caduta. Anche settembre sembra essere in linea con l’andamento pre pandemia”.