Export da record per le bollicine italiane, il Prosecco cresce del 35% ed è il più venduto al mondo

Con le vaccinazioni e l’allentamento delle misure di restrizione a livello globale, mai così tante bottiglie di spumante italiani sono state stappate nel mondo come nel 2021.

Durante quest’anno si registra un aumento record in volume delle esportazioni del 26% per effetto della voglia dei consumatori stranieri di tornare a brindare con le bollicine Made in Italy dopo la lunga astinenza per effetto della chiusura dei ristoranti e degli ostacoli alle esportazioni legate alla pandemia.

È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al primo semestre dell’anno in cui sono state spediti all’estero circa 290 milioni di bottiglie.

La star delle bollicine Made in Italy si conferma il Prosecco, grazie a un incremento delle vendite oltre confine addirittura pari al +35% che ne consolidano la leadership a livello mondiale in termini di volumi esportati davanti a Champagne e Cava. Ottime notizie arrivano peraltro anche a livello produttivo, con il via alla vendemmia fissato per metà settembre dalla zona di Conegliano per raggiungere i territori eroici verso la Valdobbiadene intorno alla fine del mese. Il maltempo e le anomalie climatiche non hanno pesato più di tanto sulle vigne del Prosecco e si annuncia un’annata da ricordare a livello di qualità.

Prosecco, boom in Russia e Stati Uniti

Un’arma in più per incrementare il successo sui mercati a partire da quello degli Stati Uniti che sono diventati il primo acquirente di bottiglie di Prosecco con un aumento del 48% ma l’incremento maggiore delle vendite – sottolinea la Coldiretti – si è verificato in Russia dove gli acquisti sono più che raddoppiati (+115%) mentre in Germania guadagna il 37%, seguita dalla Francia (+32%), il paese dello Champagne in cui le bollicine italiane mettono a segno una significativa vittoria fuori casa.

E dopo un inizio d’anno difficile il Prosecco torna a crescere persino in Gran Bretagna con un +3% delle bottiglie stappate, con gli inglesi che restano al secondo posto tra i clienti. A pesare sull’export in UK sono le difficoltà burocratiche ed amministrative legati all’uscita degli inglesi dall’Unione Europea con la Brexit.

Brexit e contraffazione i pericoli maggiori

Le criticità maggiori, per chi esporta verso il Regno Unito – precisa Coldiretti – interessano le procedure doganali e riguardano anche l’aumento dei costi di trasporto dovuti a ritardi e maggiori controlli.

Il Prosecco è anche il vino più taroccato al mondo come dimostrano – sostiene la Coldiretti – le imitazioni diffuse in tutti i continenti smascherate dalla Coldiretti dal Meer-secco al Kressecco, dal Semisecco e al Consecco, dal Whitesecco al Crisecco, anche se è importante in tale direzione la recente sentenza della Corte di Giustizia Ue che ha dichiarato illegittimi proprio i nomi truffa che evocano in modo strumentale ed ingannevole prodotti a denominazione di origine riconosciuti e tutelati dall’Unione Europea.

Un pronunciamento storico per uno spumante la cui produzione abbraccia due regioni (Veneto e Friuli Venezia Giulia), nove province e tre denominazioni d’origine (Prosecco Doc, Prosecco di Conegliano Valdobbiadene Docg e Asolo Prosecco Docg) per una produzione complessiva che ha superato 600 milioni di bottiglie dopo aver incassato nel 2019 il riconoscimento Unesco per le Colline del Prosecco.

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