Inceneritore Padova, «nì» della Regione sulla proroga per le osservazioni per la quarta linea
Respinta dalla Regione del Veneto la richiesta di proroga del Comune di Padova per avere più tempo per le controdeduzioni alle osservazioni presentate da Hestambiente, la società di Hera, gruppo che gestisce il termovalorizzatore. Ma gli uffici regionali fanno sapere che terranno conto anche delle osservazioni arrivate fuori tempo massimo. Il tema è sempre quello: la costruzione della quarta linea dell’inceneritore a San Lazzaro. Sotto la spinta di Coalizione Civica, partito di maggioranza da sempre contrario alla realizzazione, il Comune aveva chiesto più dei 15 giorni previsti per le controdeduzioni. L’assessore all’ambiente Chiara Gallani aveva infatti osservato come: «Quindici giorni non sarebbero abbastanza per studiare ed analizzare la mole di documenti presentata nemmeno se fossimo in un normale periodo dell’anno. Il fatto che coincidano con un periodo in cui moltissime persone sono in ferie, a cavallo del Ferragosto, li rende totalmente insufficienti. E di certo non solo per gli uffici comunali».
Ma la risposta della Regione è stata negativa, pur lasciando una porta aperta.
«La Regione, come suo consolidato metodo di lavoro nel governo del territorio, considera da sempre con la massima attenzione tutti i contributi delle Istituzioni e dei Cittadini nella formazione di decisioni pubbliche – spiega una nota – .Ciò vale naturalmente anche nel caso della Valutazione di Impatto Ambientale di un progetto delicato e importante come la quarta linea del termovalorizzatore dei rifiuti di Padova.
Tuttavia, la richiesta da parte del Comune di Padova di una proroga di altri novanta giorni ai fini della valutazione delle integrazioni al progetto di Hestambiente per la realizzazione della quarta linea del termovalorizzatore non è purtroppo assentibile, in quanto non è contemplata dalla legge. Le norme in materia di VIA prevedono infatti fasi e tempi perentori; e in nessun modo la norma consente la possibilità di deroga a tale tempistica, neppure nel caso di presentazione delle integrazioni nel periodo tradizionalmente feriale come quello agostano.
Ciò nonostante, nell’ottica di garantire la maggiore partecipazione possibile al procedimento, nel rispetto delle tempistiche perentorie previste dalla norma, sarà comunque cura degli uffici regionali considerare anche tutte le eventuali ulteriori osservazioni che dovessero pervenire prima dell’espressione del parere di compatibilità ambientale, anche se pervenute oltre i termini previsti dalla legge. Inoltre la Regione, proprio al fine garantire il più ampio coinvolgimento e la massima partecipazione dei soggetti interessati, intende procedere alla cosiddetta “inchiesta pubblica” prevista dalla legge regionale n. 4/2016, che consiste nell’audizione, da parte del Comitato Tecnico Regionale VIA, di tutti coloro che hanno comunque presentato osservazioni sul progetto in questione, in un contraddittorio pubblico con l’azienda proponente.
Le risultanze di queste fasi consentiranno di completare il quadro di conoscenze necessario affinché il Comitato regionale VIA possa dar corso alla chiusura della fase procedurale di propria competenza tenendo nella massima considerazione tutte le opinioni e i contributi che perverranno, al termine di un percorso che è lungo ma coerente con le norme, certamente trasparente e ampiamente partecipato».