Nasce a Padova la prima accademia di cybersecurity in Italia
Se la digitalizzazione ha condotto ad una gestione più smart del lavoro, le imprese e gli enti pubblici sono ora sempre più esposti al rischio d’incursioni informatiche dei pirati del web, i cosiddetti “hacker”, in grado di violare i sistemi delle aziende, sottraendo dati, danneggiando i software e i relativi processi produttivi. Un problema serio, che mai come ora si è fatto sempre più emergenziale.
Nasce ora a Padova la prima Accademia in Italia di cybersecurity, esito di un progetto partito due anni fa e arrivato ora ad una formalizzazione ufficiale. Diversi i soggetti protagonisti. Fòrema, ente di formazione di ente di Assindustria Venetocentro, e l’azienda padovana d’informatica Corvallis, oltre ai Partner YOROI e Swascan, che fanno tutti parte del polo italiano della Cyber Security, Tinexta Cyber.
I corsi
L’accademia avrà sede presso la Corvallis di Padova, e formerà “hacker buoni” che possano contrastare le incursioni di quelli “cattivi”, proteggendo i sistemi informatici di aziende ed enti pubblici. Il percorso di alta formazione sulla sicurezza informatica vede attualmente la partecipazione di 25 tecnici della cyber-security. Tutti giovani sotto i 30 anni che da due si occupano a tempo pieno di sicurezza informatica e infrastrutture tecnologiche, frequentando il primo corso ITS residenziale di Information Technology. Diplomati a luglio scorso, completeranno quindi a breve la loro formazione, attraverso l’ultimo step: una Summer School con cui diventeranno “cyber-security manager”.
I contenuti di questo corso di specializzazione in partenza a fine agosto e della durata di 120 ore, sono molto specifici: implementazione di sistemi di prevenzione informatica per contrastare gli attacchi, strumenti per riconoscere e monitorare un attacco, strumenti di contrasto e protezione dei dati. Gli allievi impareranno ad effettuare i cosiddetti “penetration test”, ovvero prove iperspecialistiche per capire l’effettiva validità e sicurezza dei sistemi di protezione informatici già adottati da un’azienda, studiando eventualmente strategie diverse di miglioramento delle protezioni. Obiettivo: proteggere i sistemi e i dati dalle incursioni degli “hacker cattivi”.
Il percorso si concluderà a fine settembre, e i ragazzi, che hanno partecipato al primo ITS (Istituto Tecnico Superiore di Alta Formazione) istituito presso un’azienda (Corvallis), secondo il modello tedesco digital-industriale delle Fachschule, e che quindi si occupano esclusivamente di Information Technology da due anni, sviluppando capacità tecniche molto elevate, sono già stati tutti assunti con contratti a tempo indeterminato presso aziende di settore.
Visto il successo del percorso formativo ITS sviluppato in via sperimentale negli ultimi due anni, si è deciso di trasformarlo dal 2022 in una vera accademia di cybersecurity. Con cadenza annuale, dunque, i giovani interessati a questo settore potranno iscriversi a corsi specifici e intraprendere il percorso per diventare Cyber security Manager.
«La cyber security è un obbligo morale»
«La situazione è critica e gli attacchi informatici costano milioni di euro ogni anno alle aziende del nostro territorio», spiega Pietro Orciuolo, coordinatore della ITS Academy e Chief Digital Officer di Corvallis. «Formare specialisti con il più alto grado di preparazione del settore è, in primis, anche un obbligo morale per garantire la continuità delle aziende stesse e la tutela dei lavoratori coinvolti»
«Il tema della sicurezza è divenuto ormai fondamentale nella gestione delle aziende», aggiunge Matteo Sinigaglia, direttore di Fòrema. «Proteggersi, affidandosi esclusivamente a dei software di protezione come il classico antivirus, non è più sufficiente: per combattere i pirati informatici, gli “hacker cattivi”, c’è bisogno di “hacker buoni”».