Lenta ripresa del comparto del latte in Veneto, ancora lontani i livelli del 2019
La crisi dovuta al Covid ha colpito duramente numerosi comparti del settore agricolo, compreso quello del latte, ma fortunatamente le progressive aperture dei canali Horeca (hotel, ristoranti, catering) stanno cominciando a riequilibrare i canali di vendita. Ciò ha favorito una certa stabilità dei prezzi del latte alla stalla, anche se non si tratta ancora di un vero e proprio recupero.
Lo riporta Veneto Agricoltura in un suo nuovo report, che prende spunto da un monitoraggio Ismea, dove risulta che i prezzi del latte relativi il primo semestre 2021 segnano per il Veneto una media di 36,2 euro/hl + IVA (34,4 euro/hl + IVA a livello nazionale). In pratica, i valori si accostano a quelli dello scorso anno ma con minori oscillazioni mensili.
Le previsioni di un ulteriore miglioramento per il mercato del latte arrivano anche dalla maggior vivacità del mercato mondiale. Infatti, da una parte troviamo un aumento di richiesta di prodotto da parte della Cina e, dall’altra, una minor disponibilità di latte neozelandese, nonché una flessione della produzione da parte dei Paesi europei più lattiferi; aspetti questi che hanno già fatto aumentare il prezzo del latte mediamente del 5%.
Nei prossimi mesi la situazione si delineerà con maggior chiarezza, anche se le prospettive rimangono limitate. In questo settore – spiega Veneto Agricoltura – la capacità di un’azienda di rimanere sul mercato dipende molto dalla sua storia passata, e questo vale anche per le aziende del comparto del latte.
L’analisi dell’anno 2019, ultimo disponibile dai bilanci depositati, ha confermato buoni risultati, con un rialzo del prezzo medio ponderato sul 2018 di circa il 7%, arrivando a toccare i 48,5 euro/hl (IVA e qualità compresa). Valori che tengono conto delle differenze tra latte di montagna e pianura, tra province e quantitativo conferito.