«E-inclusion», la Regione aderisce al bando nazionale per le disabilità comunicative

Un bando per mettere a disposizione strumenti digitali in grado di aiutare i cittadini sordi o ipoacusici, o con disabilità cognitive che limitano le capacità comunicative. La Giunta regionale, su proposta dell’assessora alla Sanità e ai Servizi sociali, Manuela Lanzarin, ha approvato la costituzione dell’Associazione temporanea di scopo tra le aziende sanitarie, ospedaliere e lo IOV, prevista dalla legge per accedere al finanziamento del progetto “E-inclusion: Vedo-Ascolto-Capisco”. La validità del progetto, infatti, è stata riconosciuta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con l’assegnazione, dopo partecipazione al bando, di 400.000 euro.

«Il progetto presentato dal Veneto, ancora una volta, sottolinea l’impegno delle nostre strutture nell’ottica di favorire l’inclusione dei soggetti più fragili», sottolinea l’assessora. «Prendendo atto che tra queste persone ve ne sono con caratteristiche di disabilità che le pongono in situazioni di difficoltà nella comunicazione, il progetto si inserisce nel potenziamento, l’omogeneizzazione e la diffusione degli strumenti e dei metodi in grado di ridurla».

«Nello specifico – prosegue Lanzarin – il progetto è rivolto ai cittadini che presentano limitazioni nell’udito, nella competenza verbale e nella piena capacità di comprensione della comunicazione interpersonale e istituzionale tradizionale. Prevede, quindi, di sostenere e diffondere le azioni e l’impiego di strumenti in grado di agevolare il dialogo sia con le professionalità di tutti i ruoli sia con le piattaforme istituzionali della rete dei servizi sanitari, socio sanitari e sociali erogati dalle strutture coinvolte».

Della somma complessiva del finanziamento, 380.000 euro saranno ripartiti tra i partner mentre 20.000 andranno alla Regione per il coordinamento e l’amministrazione del progetto. Nel dettaglio riceveranno: 31.750 euro le Ulss 1 Dolomiti e 4 Veneto Orientale; 31.650 le rimanenti Ulss, le aziende ospedaliere di Padova e Verona, l’Istituto Oncologico Veneto.

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