I dati dei cambiamenti climatici in Veneto: temperature e piogge in aumento, e la Laguna è in pericolo

I cambiamenti climatici sono una realtà suffragata dalle rilevazioni, anche in Veneto. Gli ultimi dati aggregati da Arpav disegnano uno scenario che conferma gli avvertimenti dell’Ipcc – l’Intergovernmental Panel on Climate Change – che nelle scorse settimane aveva diffuso nuove evidenze a testimonianza degli effetti catastrofici dell’attività umana sul clima del pianeta.

Le stazioni di rilevamento di Arpav hanno rilevato, tra il 1993 e il 2020, un aumento delle temperature medie di 0,55° centigradi, valore che sale a 0,6° in pianura. Aumentano anche le “notti tropicali”, ovvero quelle in cui le temperature minime non scendono sotto i 20 gradi centigradi. Ne sono state registrate 7 in più per decennio, nelle aree di pianura.

Tra la prima metà del periodo 1993-2020 e la seconda metà, le precipitazioni sono aumentate del 15%, soprattutto nella fascia prealpina. Cresce anche il numero degli eventi atmosferici straordinari, misurate contando le giornate in cui si registrano precipitazioni superiori ai 20 millimetri: il dato, in questo caso, è cresciuto del 10%.

Due dati più tangibili sono la diretta conseguenza di questo stravolgimento climatico. Nel corso del Novecento la superfice dei ghiacciai dolomitici si è dimezzata, mentre il livello del mare della laguna di Venezia è salito di 31 centimetri. Non è un caso che i fenomeni di marea eccezionale si siano intensificati proprio negli ultimi anni. Stessa considerazione per i recenti e sempre più frequenti temporali estivi. C’è da correre ai ripari.

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