Assegno per il lavoro prorogato al 2022, la Regione stanzia altri 8 milioni
«Formazione dedicata, specifica per quel preciso posto di lavoro: a questo serve l’assegno per il lavoro. Ma devono esserci due condizioni per farlo funzionare: la disponibilità del disoccupato a rimettersi in gioco e l’apertura mentale dell’azienda ad accogliere questo potenziale nuovo lavoratore, anche se non è esattamente come lo immaginavano, a partire dall’età».
Così l’assessora regionale al lavoro Elena Donazzan annuncia l’approvazione in Giunta della delibera che definisce la rimodulazione, la proroga e il rifinanziamento della sperimentazione dell’Assegno per il lavoro per la ricollocazione di lavoratori disoccupati.
Una delibera che proroga al 28 febbraio 2022 la misura, per la quale la Regione del Veneto prevede un ulteriore finanziamento di 8,2 milioni di euro, a valere sulle risorse di cui al Piano Sviluppo e Coesione. Cifra che si aggiunge ai 52 milioni di euro del FSE e ai 20 milioni di euro di FSC in precedenza già stanziati per la misura. Il provvedimento di Giunta prevede anche di modificare parzialmente i destinatari della misura. Si precisa infatti che l’Assegno per il lavoro per l’accesso servizi di assistenza alla collocazione/ricollocazione al lavoro erogati dai soggetti accreditati per il lavoro, può essere richiesto da lavoratori di età̀superiore ai 30 anni, disoccupati da almeno 120 giorni beneficiari e non di prestazioni di sostegno al reddito.
«Troppo spesso persone molto motivate che hanno perso il loro posto di lavoro vengono respinte perché cinquantenni», precisa e conclude Donazzan. «A questo specifico gruppo di persone dedicherò larga parte delle risorse del Fondo Sviluppo e di Coesione e POR FSE regionale, anche pensando, in un prossimo futuro, a trovare il modo per destinare maggiori incentivi alle imprese che li contrattualizzano a tempo indeterminato».