Agricoltura sociale e pet therapy, operatori di Coldiretti protagonisti della ricerca
Una quindicina di fattorie sociali di Coldiretti Veneto sono state coinvolte nella ricerca condotta dall’Istituto Zooprofilattico delle Tre Venezia che punta ad elaborare nuovi modelli organizzativi per operatori dei settori di Agricoltura Sociale e Interventi Assistiti con gli Animali incentrati sulla sostenibilità economica, sociale e ambientale.
«Si tratta di una collaborazione a cui Coldiretti guarda con attenzione – spiega Chiara Bortolas di Donne Impresa – dando il proprio contributo al progetto. Grazie ai due i focus Group già avviati uno su Padova e l’altro a Vicenza gli esperti hanno promosso un confronto diretto con le aziende agricole del territorio vocate all’indirizzo solidale».
L’obiettivo della collaborazione
L’obiettivo è individuare insieme ai docenti e ricercatori un modello gestionale, fondato sull’economia civile, in grado di offrire un servizio integrato con una ricaduta sulla comunità come la creazione di una rete che renda le aziende punti di riferimento per i servizi socio-sanitari e i centri urbani vicini.
Da anni Coldiretti a tutti i livelli lavora sulla promozione di un modello economico in grado di valorizzare appieno le risorse naturali e umane presenti, in una visione fondata sul One Welfare. A fronte di un contesto che segnala presenze in crescita di nuove povertà, disagio minorile con frequenti casi di bullismo ed emergenze familiari, la Regione Veneto – dice Coldiretti – ha risposto inserendo le fattorie solidali nella programmazione sanitaria riconoscendone l’importanza strategica nel terzo settore assistenziale.
Con l’istituzione del tavolo tecnico regionale dell’agricoltura sociale si entra in piena operatività per discutere le modalità e i criteri atti ad evidenziare le caratteristiche uniche del settore primario. Coldiretti Veneto ha visto da subito le potenzialità messe in campo dalle aziende agricole che esprimono la vocazione ai servizi verso le fasce deboli della società. Sono quelle imprese agricole che hanno sperimentato una nuova frontiera multifunzionale garantendo accoglienza, inclusione, inserimento di persone in difficoltà in campagna. L’interesse degli imprenditori agricoli verso le fattorie sociali è in crescita: una trentina di realtà sono iscritte all’albo ma centinaia sono le richieste di iscrizioni ai corsi di formazione propedeutici.