Canalbianco, accordo tra gli enti territoriali per la gestione dei rifiuti. E arrivano fondi per la mobilità fluviale
Una navigazione più pulita e rispettosa dell’ambiente lungo il Canalbianco. L’accordo tra la Regione e 50 comuni del territorio garantirà una raccolta smaltimento più efficace dei rifiuti lungo il canale che attraversa a sud le province di Verona e Rovigo, sfociando nell’Adriatico.
«È stato un percorso lungo e articolato quello che ha portato all’approvazione di questo accordo, considerando il coinvolgimento di ben 50 comuni del Veronese e del Rodigino. Un iter fatto di numerosi sopralluoghi e incontri, che hanno finalmente condotto ad una soluzione condivisa e pianificata, in cui ognuno farà la propria parte per evitare il ripetersi di questo fenomeno di degrado ambientale».
Così la vicepresidente della Regione, delegata alle infrastrutture e ai trasporti, Elisa De Berti, commenta l’approvazione della convenzione per la raccolta e smaltimento dei rifiuti galleggianti che si accumulano lungo il Canalbianco. Il problema interessa, in particolare, le conche di navigazione di Torretta a Legnago (VR) e di Baricetta ad Adria (RO).
A sottoscrivere l’accordo sono state la Regione Veneto, l’Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po, Infrastrutture Venete e 50 comuni, di cui 31 in provincia di Verona e 19 in provincia di Rovigo.
«Mi sento di ringraziare i sindaci per aver dimostrato sensibilità nei confronti di questa situazione che dal 2019 ha assunto particolare evidenza», ha aggiunto De Berti, sottolineando il contributo del Consorzio di Bonifica Veronese e il Consorzio di Bonifica Adige-Po. «Senza la loro disponibilità non saremmo riusciti a mettere nero su bianco questo documento».
Lo schema di convenzione disciplina le competenze degli enti sottoscrittori e prevede la ripartizione millesimale delle spese di smaltimento dei rifiuti tra i comuni. Nel dettaglio, Infrastrutture Venete sosterrà i costi di raccolta e deposito dei rifiuti a bordo canale attingendo dai fondi annualmente già stanziati dalla Regione per la manutenzione. I comuni firmatari, ognuno per la propria quota, provvederanno ai costi di trasporto e conferimento in discarica del materiale. Ciò per un massimo di due raccolte all’anno, in ciascuna delle conche.
«La sgradevole problematica dell’accumulo di plastiche e inquinanti agli sbarramenti lungo il Canalbianco sembra aver trovato finalmente una soluzione virtuosa, sulla base di un accordo concertato tra le parti. Ovvio – chiosa De Berti – è indispensabile la collaborazione e il senso civico dei cittadini».
L’investimento per la mobilità fluviale e ferroviaria
La Regione ha inoltre stanziato 1 milione di euro a favore di Infrastrutture Venete per interventi dedicati alla mobilità sostenibile su acqua e alla sicurezza della linea ferroviaria Adria-Mestre.
400 mila euro saranno destinati all’implementazione tecnologica del sistema di gestione delle conche di navigazione nel Naviglio Brenta, nel circondario di Padova e nel Veneto Orientale.
Attualmente Infrastrutture Venete ha in gestione oltre 30 conche di navigazione. Quelle situate lungo l’idrovia Fissero Tartaro Canalbianco e lungo il collegamento Po di Levante-Brondolo di Chioggia sono comandate da remoto, attraverso il telecontrollo esercitato dalla sala operativa di Cavanella d’Adige, mentre la gestione delle conche nell’area del Veneto Orientale, del Naviglio Brenta e del circondario di Padova avviene tuttora con intervento manuale in loco.
Grazie ai 400 mila euro che vanno ad aggiungersi agli ulteriori 318 mila già stanziati quest’anno, si potrà procedere ad estendere il controllo e la movimentazione dell’intero sistema di conche del Veneto, da Trevenzuolo in provincia di Verona, sino a Bevazzana sul Tagliamento, al confine con il Friuli, attraverso la centrale di controllo e sala operativa di Cavanella d’Adige, che verrà adeguatamente ristrutturata e potenziata.
Si tratta di un’implementazione tecnologica importante che consentirà di avere una movimentazione più agevole degli impianti oltre ad un contenimento dei costi di gestione delle conche che avranno orari di apertura più ampi, considerato che la centrale di Cavanella d’Adige è operativa 24 ore su 24 e per 365 giorni all’anno.
Gli altri 600 mila, invece, serviranno a realizzare il sottopasso della stazione ferroviaria di Piove di Sacco. Si tratta di un ulteriore importante intervento di riqualificazione per l’intera tratta: è prevista la progressiva eliminazione dei passaggi a livello lungo la linea, un sistema di controllo centralizzato del traffico, e l’elettrificazione, per cui i lavori sono programmati a partire dal 2022. Il sottopasso pedonale in stazione consentirà di migliorare le condizioni di sicurezza dell’attraversamento del fascio binari che oggi è a raso.