Regione, nascono le «comunità energetiche»: l'obiettivo è favorire l'utilizzo di fonti rinnovabili
Regione, annunciata l’approvazione da parte della giunta regionale della delibera contenente il disegno di legge che prevede l’istituzione delle comunità energetiche. La proposta di legge ha come principale obiettivo quello di favorire la promozione della figura giuridica delle Comunità Energetiche e dei gruppi di auto consumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente, quali strumenti per superare l’utilizzo del petrolio e dei suoi derivati e di favorire la produzione e lo scambio di energie prodotte principalmente da fonti rinnovabili, nonché di sperimentare e promuovere nuove forme di efficientamento e di riduzione dei consumi energetici.
Lo scopo è quello di favorire la creazione di gruppi costituiti da soggetti pubblici e privati, che si associano per la produzione, l’accumulo e il consumo di energia in forma aggregata conformemente alla Direttiva 2001/2008/UE della Comunità Europea e della Direttiva (UE) 2019/944 relativa a norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica.
«Vogliamo promuovere la diffusione in Veneto delle comunità energetiche e dei gruppi di autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente, non solo per attuare gli obiettivi europei di sostenibilità ambientale e di produzione e di consumo di energia da fonti rinnovabili, ma anche per promuovere una nuova cultura indirizzata alla sostenibilità» così ha commentato la notizia l’assessore Marcato.
Comunità energetiche: la soddisfazione della Coldiretti
E’ positivo il commento di Coldiretti Veneto relativamente al disegno di legge promosso dalla Giunta della Regione per la creazione di comunità energetiche. Un’iniziativa che recepisce la direttiva europea RED2 sulla promozione delle fonti rinnovabili e della riforma del mercato elettrico, e che salvaguarda le misure di attuazione dell’imminente Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che impegna complessivamente 2,7 miliardi di euro proprio allo sviluppo delle Comunità Energetiche e del fotovoltaico sulle coperture delle fabbricati agricoli. Queste operazioni virtuose confermano che si può produrre energia solare senza distruggere i campi coltivati.
Le comunità agro energetiche rappresentano un modello vincente, lo dimostrano da tempo gli agricoltori veneti che hanno destinato i tetti delle loro stalle, dei depositi dei mezzi agricoli e dei capannoni alla produzione solare. Già oggi in Veneto sono circa 4 mila gli impianti fotovoltaici istallati sulle coperture delle stalle contribuendo a ridurre l’inquinamento atmosferico della Pianura Padana, evitando l’immissione in atmosfera di oltre 113 milioni di tonnellate di CO2.
Proprio Coldiretti Veneto tre anni fa ha messo insieme le aziende agricole che producono energia da fonti rinnovabili per poi alimentare gli uffici centrali, periferici e altri nuclei famigliari collegati realizzando una filiera energetica a Km0 che risparmia circa 400 tonnellate di Co2. Il progetto che si sta allargando anche agli oltre 500 agriturismi di Terranostra Campagna Amica, punta alla produzione di energia pulita per soddisfare gli autoconsumi aziendali e scambiarla con le altre imprese e famiglie del territorio.