Padova «Urbs Picta», gli affreschi del '300 diventano patrimonio dell'Unesco
Padova è stata riconosciuta «Patrimonio dell’Umanità» dall’Unesco, grazie ai suoi cicli di pittura a fresco, realizzati nel
‘300 dai più grandi artisti dell’epoca – tra cui Giotto, Altichiero da Zevio e Giusto de’ Menabuoi – in edifici religiosi e civili.
Il Veneto annovera ora 9 siti nella World Heritage List UNESCO, numero che lo pone in seconda posizione tra le regioni a livello nazionale. Prima di quello reso noto oggi, infatti, erano già stati inseriti: le Dolomiti, l’Orto Botanico di Padova, Venezia e la sua laguna, la città di Verona, Vicenza e le ville del Palladio, i siti palafitticoli dell’Arco Alpino, le Colline del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, le opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo.
Padova patrimonio dell’Unesco, Zaia: «Veneto tra le più belle al mondo»
«E’ una bella giornata, che entra nella storia dell’arte, della cultura, della storia di Padova e di tutto il Veneto, terra di rara intensità, dove si coniugano, fianco a fianco, straordinarie bellezze naturali, mare, monti, terme, laghi, parchi, aree di pregio, e meraviglie dell’arte e dell’architettura. Padova Urbs Picta è una di queste e mai come in questo caso il riconoscimento Unesco è ben riposto» così ha commentato la notizia Luca Zaia.
«Su cinquantacinque siti presenti complessivamente in Italia – ricorda Zaia – il numero di quelli veneti è sorprendente, segno anche di un’attenzione istituzionale che sostiene quanto esprime di meglio il territorio. Come Regione abbiamo appoggiato questa candidatura anche con uno specifico provvedimento dell’aprile 2018; ora che il risultato è raggiunto, continueremo ad essere della partita sostenendo in tutte le sedi e promuovendo il riconoscimento raggiunto. Si badi bene – conclude Zaia – che il riconoscimento Unesco è tutt’altro che facile, e arriva alla fine di un lungo e duro esame sui requisiti. Averne nove nel nostro Veneto significa moltissimo. Significa che siamo tra le Regioni più affascinanti del mondo».