Fotovoltaico, ecco quali sono le fake news più diffuse (e perché non crederci)
Quando si parla di energia, per molti il fotovoltaico è un tema ancora avvolto nel mistero. Una confusione che spesso genera convinzioni errate, se non veri e propri falsi miti, riguardo una forma di energia che è invece tra le più promettenti.
SMA Italia, azienda attiva nella produzione di inverter e di soluzioni integrate per il mercato fotovoltaico, ha analizzato quindi le bufale più diffuse sull’energia solare, per spiegarne punto per punto l’infondatezza.
L’approfondimento sul fotovoltaico di SMA
Il fotovoltaico è costoso e non ripaga l’investimento… Falso
Si tratta a tutti gli effetti di un investimento, non di un costo. Questo perché installare un impianto fotovoltaico significa diminuire il costo dell’energia elettrica attraverso il costo dell’impianto fotovoltaico che si decide di installare. Oggi un impianto fotovoltaico costa molto meno che in passato: nell’arco degli ultimi 25 anni, i prezzi sono scesi quasi del 90%. Un impianto da 3 kW, ad esempio, al momento costa circa 5.500 euro, inclusa IVA, anche se ovviamente i prezzi possono variare a seconda della tipologia di installazione. Questo prezzo potrebbe infatti aumentare se si installassero altre tecnologie come le batterie per l’accumulo, la pompa di calore per il riscaldamento, la stazione di ricarica per autovetture elettriche, o ancora un sistema di Energy Management per la gestione intelligente dei flussi energetici. In questo caso, l’importo iniziale potrebbe effettivamente superare i 20.000€, ma si tratterebbe di una spesa completamente detraibile con i bonus fiscali del 50% e del 110% (e/o cedibile con la possibilità di cessione del credito o di sconto in fattura). Ciò significa che, una volta azzerato l’importo iniziale tramite le detrazioni, nel caso di una soluzione all’avanguardia un utilizzatore ne trarrebbe un risparmio di circa 2.700 euro all’anno in bolletta. Considerando poi il periodo di vita media di un impianto, oltre i 20 anni, non si tratta di cifre irrisorie. Parlando di fotovoltaico, il termine più corretto da utilizzare è quindi senza dubbio investimento.
Il fotovoltaico non conviene perché non produce energia quando c’è poco sole o ci sono le nuvole… Falso
Un’installazione di questo tipo produce energia durante tutto l’anno. Sicuramente ne produce di più quando l’irraggiamento è maggiore, quindi nel periodo primaverile ed estivo, e meno d’inverno. Ma, durante tutto l’arco dell’anno, anche soltanto una giornata minimamente assolata consente all’impianto di produrre energia elettrica. In Italia gli impianti fotovoltaici funzionano ovunque. Fortunatamente il nostro Paese ha un livello di irraggiamento che, da Nord a Sud, consente di avere un’ottima produzione di energia elettrica.
Un impianto fotovoltaico non può essere installato in un condominio… Falso
La Riforma del Condominio (Legge 11 dicembre 2012 n. 220) ha finalmente stabilito la possibilità, per i singoli condòmini, di installare un impianto fotovoltaico ad uso proprio. I pannelli possono quindi essere posati, per uso esclusivo dell’inquilino che ne fa richiesta, sulle sue proprietà, senza bisogno dell’approvazione dell’assemblea condominiale, tenendo in considerazione il diritto di ogni condòmino di installare pannelli fotovoltaici sulla propria superficie. L’unica autorizzazione necessaria, che è più che altro una comunicazione preventiva, è quella che va inoltrata al Comune per il via libera ai lavori.
La manutenzione di un impianto fotovoltaico è molto costosa… Falso
Non è vero, basti spiegare che la manutenzione consiste nel lavare i pannelli fotovoltaici dopo qualche anno, a seconda di dove sono collocati e della quantità di smog a cui sono sottoposti. Ad esempio, se si vive in prossimità di campi agricoli o siti industriali, è consigliabile eseguire pulizie periodiche ogni 2 anni, al fine di massimizzare l’efficienza dei pannelli. È un’operazione che un professionista è in grado di svolgere in modo molto semplice. Il resto dei componenti, se di qualità elevata, non richiede solitamente alcun tipo di manutenzione.
ll fotovoltaico è poco ecologico… Falso
Un’altra affermazione che si sente spesso è che questo sistema non sarebbe ecologico perché servirebbe più energia per produrre i pannelli rispetto a quella concretamente prodotta da questi ultimi nel loro ciclo di vita. In verità è del tutto falso, infatti un sistema fotovoltaico installato nel sud Europa, dall’installazione alla dismissione, produce fino a 20 volte più energia rispetto a quella che è stata necessaria per la sua stessa produzione[2]. Insomma, non è affatto vero che si tratta di una tecnologia poco ecologica, anzi.
Il fotovoltaico inquina molto per via del suo smaltimento… Falso
I pannelli solari vengono realizzati impiegando principalmente il silicio, un materiale a basso impatto ambientale e altamente riciclabile. Qualora un impianto fotovoltaico finisca la propria vita utile, ci sono diversi programmi per il recupero dei materiali presenti nei pannelli che vengono poi utilizzati per ulteriori realizzazioni. La tecnologia dei pannelli fotovoltaici è rispettosa dell’ambiente: i pannelli sono, a seconda dei casi, riciclabili con una percentuale tra l’80 ed il 90%.[3]
La tecnologia fotovoltaica non è efficiente… Falso
Uno dei più radicati miti sul fotovoltaico è rappresentato dalla falsa convinzione che i pannelli presenti sul mercato non siano ancora “maturi”. La tecnologia alla base dei prodotti fotovoltaici è eccellente e il livello di efficienza raggiunto dai modelli oggi disponibili è già molto elevato. È chiaro che tra 5 o 10 anni arriveranno in commercio pannelli fotovoltaici ancora più efficienti, ma questo discorso vale per qualsiasi categoria di prodotto. Posticipare il passaggio al fotovoltaico perché la tecnologia dei pannelli non è ancora “pronta” non è più una scusa valida.
Il fotovoltaico “mangia” terreni che potrebbero essere coltivati… Falso
Ad oggi, gli impianti installati a terra sono completamente rimovibili e non costituiscono alcun problema di inquinamento e tantomeno di occupazione del suolo agricolo. Servirebbe infatti una piccolissima percentuale di terreno per generare grandi quantità di energia fotovoltaica. Basti pensare che, se lo 0,32% dei terreni agricoli italiani fosse coperto da impianti solari, si raggiungerebbe il 50% degli obiettivi del PNIEC[4]. Inoltre, utilizzando il 10% delle superfici agricole incolte, si potrebbero installare gli impianti fotovoltaici necessari da qui al 2030, ricavando oltre 61 GW rispetto ai 30 GW previsti.
«Il nostro Paese vanta le eccellenze tecnologiche e il clima per essere capofila dell’energia fotovoltaica, come lo è in altri settori che lo hanno reso celebre nel mondo. Abbiamo tutte le carte in regola per fare di questa risorsa una delle punte di diamante della nostra economia», commenta Valerio Natalizia, Amministratore Delegato di SMA Italia. «Non si può rischiare che disinformazione e mancata conoscenza delle nuove tecnologie blocchino una forma di energia pulita, economica e che avrebbe ricadute positive su diversi settori, non solo sull’ambiente e sulle tasche dei cittadini italiani». Di seguito un elenco delle più diffuse fake news ai danni del solare fotovoltaico, rigorosamente false e smascherate.
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