Loreo, picnic di protesta contro il fotovoltaico
Rovigo, ieri 5 aprile picnic di protesta organizzato da Coldiretti a Loreo, in segno di opposizione al progetto di occupare 50 ettari di terreno coltivabile con pannelli fotovoltaici, su cui si esprimerà a breve la Regione. Il progetto contestato riguarda l’installazione di un impianto che consumerà oltre 50 ettari di coltivazioni, pari alla superficie di 75 campi di calcio, a ridosso di una delle aree di maggior pregio del Veneto nei pressi del Parco del Delta del Po.
Rovigo, pic nic di protesta di Coldiretti: l’iniziativa
Il tam-tam sui social lanciato da Federica Vidali delegata dei Giovani di Coldiretti Rovigo ha avuto i suoi effetti. L’invito rivolto a tutti i cittadini di venire a Loreo per l’ultimo selfie in campagna o al provocatorio “pic nic a lutto” ha smosso le coscienze e oggi, nei pressi del sito dove è in programma l’installazione a terra di pannelli solari distribuiti su 50 ettari, rispettando le ordinanze della zona rossa, i primi sostenitori si sono mobilitati per testimoniare la condivisione di una battaglia per la tutela del territorio.
Sul posto il Presidente di Coldiretti Rovigo Carlo Salvan che ha spiegato il problema della deriva che questa iniziativa alimenterà nel momento in cui ci sarà il via libera ai lavori: «Giacciono negli uffici regionali altri progetti che interessano tutto il territorio regionale che interessano altri 200 ettari oltre ai 671 già consumati per fare posto ai parchi solari su suolo agricolo. Sono sempre di più gli enti, le società finanziarie non agricole con dietro soggetti anche stranieri che investono su questa fonte rinnovabile adducendo interessi green e camuffando le operazioni come promozione di una cultura agro energetica».
Salvan:«schiaffo morale per tutti per chi ama la bellezza del Polesine»
«Il rischio che dopo l’autorizzazione della Conferenza dei Servizi, in attesa dell’approvazione del progetto di legge 41 depositato in Consiglio del Veneto che individua le zone idonee agli impianti, questa superficie sia coltivata a moduli solari è altissimo – ha continuato Carlo Salvan – un progetto che è un affronto a chi cerca e ha veramente bisogno dei campi fertili per coltivare o allevare. Questo progetto è uno schiaffo morale per tutti per chi ama la bellezza del Polesine, per chi lavora sul territorio in maniera rispettosa della natura, per coloro che cercano nel green il giusto equilibrio psico fisico».
«Dal punto di vista politico – ha commentato Carlo Salvan – ci fa piacere che si stia aprendo, dentro e fuori la maggioranza della Regione Veneto, qualche varco per rimettere in discussione l’autorizzazione dell’impianto. Ci sono tutti gli elementi per farlo e chi dice che non ci sono spazi dovrebbe leggersi le 26 pagine di osservazioni, redatte con importanti professionisti, che abbiamo presentato agli uffici preposti e sulle quali nessuno ha risposto».
«Se come dice l’Assessore Corazzari il parere della Commissione non si può discutere – ha concluso Carlo Salvan – sfidiamo lui e l’intera amministrazione regionale: abbiate il coraggio di dire pubblicamente ai cittadini di Rovigo e del Veneto che la Regione non è d’accordo su questo progetto e sugli altri che arriveranno, ma che purtroppo non avete gli strumenti giuridici per impedirli (che invece ci sono abbondantemente). E poi, per favore, vi chiedo finalmente di chiamare le cose con il loro nome: questo è consumo di suolo e quello che succederà è una schifezza come ha avuto modo di dire anche il Governatore Luca Zaia. A lui chiediamo di battere un colpo, per coerenza».
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