Confturismo Veneto, l'appello del presidente Michielli: «Con coprifuoco rischio disdette»
L’appello del presidente di Confturismo Veneto Marco Michielli in merito al mantenimento del coprifuoco alle ore 22 «Mi sorge il dubbio che la colpa alla fine sarà di noi operatori perché avevamo chiesto a chiare lettere una presa di posizione decisa del governo sulle riaperture. Tanto fortemente avevamo invocato chiarezza verso i mercati, motivando col fatto che le vacanze si pianificano con congruo anticipo, che alla fine le date sono giunte. Peccato che una ‘manina’ infelice abbia intrufolato due caveat sostanziali: il coprifuoco alle 22 e l’apertura dei ristoranti solo all’aperto – protesta Michielli – Tanto è bastato per dare il via alla danza delle disdette, per il momento limitate a maggio e giugno, che entro pochi giorni saremo in grado di misurare puntualmente, stesso a dirsi sulle mancate prenotazioni».
L’appello di Michielli: «Apertura ristoranti e coprifuoco non possono coesistere»
«Non occorre essere tecnici del settore per comprendere che la dinamica dei movimenti turistici si regge sul binomio ‘prendo con anticipo le mie ferie nel tal periodo, ma voglio la garanzia di poterle godere. Qualora ciò non fosse ritenuto compiutamente possibile, sposto semplicemente il tiro verso destinazioni che ciò mi possano garantire», spiega il presidente di Confturismo Veneto. «Non intendo minimamente farmi coinvolgere nello squallido teatrino della contrapposizione tra aperturisti e non, antinomia che nel nostro Paese sta prendendo il posto ed i toni della antica contrapposizione fascisti/antifascisti. Mi limito a constatare che altri civilissimi Paesi europei, che forse però dimostrano più attenzione ai desiderata dei cittadini e alle sorti dell’economia, marciano spediti in direzione opposta – prosegue Michielli – Grecia, Spagna, Portogallo, Croazia, se a questi uniamo Turchia, Tunisia ed Egitto abbiamo i quadro dell’uno contro tutti in cui si è infilata l’Italia».
«Questi Paesi si stanno spendendo oltremodo nel promuoversi, hanno predisposto ed effettuato le vaccinazioni di tutto il personale del settore turistico, hanno inventato la formula più di marketing che realistica delle isole covid free (ma piace ai mercati), stringono accordi per corridoi preferenziali con i vari Paesi di provenienza. E noi? – chiede Michielli – Noi imponiamo il coprifuoco alle 22 quando a giugno c’è ancora luce, e imponiamo che il turista mangi all’aperto la sera ad Arabba o Asiago, ma anche sulle spiagge o nelle città d’arte cosa accadrà in caso di pioggia? Capiamoci, il governo si è lasciato aperta la porta della revisione quindicinale delle misure e confidando nella resipiscenza ritengo tornerà sui suoi passi. Ma ormai il danno è fatto, le prenotazioni stornate non ritornano e andranno a favorire altri ‘lidi’», avverte Michielli. Che chiede un’immediata correzione di rotta.
«Questo messaggio è stato ampiamente recepito dalle Regioni, che non a caso sono più a contatto con la realtà, e cui va il merito di essersi unite in modo assolutamente bipartisan nel pressare il governo nel senso da noi auspicato – precisa Michielli – Confido che continueranno a farlo, la nostra di certo. Tornando alla vexata questio sui “ristori” non si scappa dal delle due l’una: o come accade in altri paesi mi chiudi e mi compensi almeno i costi, o mi consenti ragionevolmente e compatibilmente di lavorare per tentare di salvarmi da solo. Ma se le casse del nostro Paese non sono in grado di risarcire i costi lasciateci almeno lavorare !», conclude il presidente di Confturismo Veneto.
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Molte famiglie soffrono le difficoltà dovute al contagio, che è tornato a farsi sentire fortemente in questi giorni. Sul fronte sgravi, vi diamo due buone notizie: