Zona rossa, la denuncia CNA: «Pericolo abusivismo per parrucchieri e centri estetici»

Con il Veneto in zona rossa centri estetici e parrucchieri sono costretti nuovamente alla chiusura: una situazione che rischia di lasciare campo libero al fenomeno dell’abusivismo. Usanza che penalizza i tanti operatori del settore, già prostrati per le difficoltà economiche e per il mancato arrivo di adeguati ristori e indennizzi, e che rischiano ora di subire il definitivo “colpo di grazia”. Ma che potrebbe creare problemi anche di ordine sanitario: con le attività legali chiuse, e gli abusivi lasciati liberi di operare senza adeguate misure di sicurezza, il virus potrebbe diffondersi con più facilità.

Proprio per questo CNA Padova ha deciso di invitare le amministrazioni locali a fare fronte comune, convocando i sindaci dei comuni padovani ad un incontro pubblico online, che si terrà lunedì 22 marzo alle ore 12. L’obiettivo è la condivisione di un piano d’azione per il contrasto all’abusivismo nel settore dei servizi alla persona. CNA vuole in questo modo essere vicino ai propri associati, rendendosi disponibile a fare da intermediario nella raccolta di segnalazioni che potranno essere riportate a sindaci, assessori, responsabili di Pubblica Sicurezza dei diversi comuni della provincia. Ma anche lanciando una campagna di informazione e sensibilizzazione per indicare ai consumatori i pericoli in cui si può incorrere nel rivolgersi ad operatori irregolari che sfuggono ai controlli delle autorità.

Rischio abusivismo del benessere, Montagnin:«Necessaria una deroga per aprire»

«Il settore, dopo mesi e mesi di continue incertezze, è in ginocchio. È necessario quanto prima considerare una deroga alle aperture di estetiste e parrucchiere anche in zona rossa», dichiara il presidente di CNA Padova Luca Montagnin. «Centri estetici e parrucchieri si sono sempre dimostrati rispettosi delle più rigorose norme e procedure igienico-sanitarie, a tutela di clienti e dipendenti. Non possiamo permettere che chi opera abusivamente metta a rischio la salute di tante persone. Inoltre la concorrenza sleale si verrebbe ad aggiungere alla drammatica situazione economica di tante imprese del settore. Facciamo appello al Governo perché intervenga con ristori immediati, e adeguati alle perdite subite».

In provincia di Padova sono attive 2.082 imprese di acconciatura ed estetica, che impiegano 4.700 addetti. Secondo una recente indagine a campione dell’Ufficio Studi provinciale di CNA il settore ha registrato nel 2020 una perdita media di fatturato del 20% rispetto all’anno precedente. Mentre tra gli artigiani coinvolti nell’indagine l’83% ha dichiarato di considerare insufficienti o nulli i ristori messi in campo fino ad ora da Stato ed enti locali.

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