Mario Draghi, l'incaricato premier «quasi Veneto». E per i ministri...

Mario Draghi salirà al Quirinale, oggi 3 febbraio, per ricevere l’incarico di formare un governo dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Trovare la quadra politica di una situazione in forte stallo non sarà certo facile, ma ci sono buoni motivi per pensare che alla fine l’economista ce la farà. Mattarella, infatti, ha lanciato un messaggio forte nel suo discorso: in sintesi, il ritorno alle urne è stato valutato, ma non c’è tempo. Sarebbe impensabile bloccare il Paese in un momento come questo. Con un monito come questo, difficile per le forze politiche del perimetro di maggioranza pensare di far cadere l’ipotesi Draghi, così come fatto col Conte-Ter, sondato dal presidente della Camera Roberto Fico.

Mario Draghi è un «quasi veneto». Il perché ce lo racconta il cronista Enrico Albertini in un pezzo sul Corriere del Veneto di qualche anno fa.

Draghi è ancora più di casa a Padova, soprattutto dopo avere sposato Serenella Cappello, padovana doc. Un amore nato, pare, durante alcuni periodi di vacanza che Draghi si prendeva a Stra, altro centro veneto dove è di casa. Ora un po’ meno, visto l’impegno europeo, ma soprattutto in gioventù il presidente della Bce trascorreva le vacanze nella villa di famiglia, proprio a Stra.E negli anni Sessanta e Settanta Draghi, classe 1947, amava passare il proprio tempo libero sulla Riviera del Brenta in una villa quasi in centro alla cittadina, «difesa» negli anni: morto il padre del presidente Bce, banchiere pure lui, una parte della proprietà venne espropriata dal Comune di Stra per allargare la piazza centrale. Ma Draghi non ha mai voluto vendere la sua casa. E grazie ad alcuni amici di gioventù, i gemelli Belloni, conobbe una loro conoscente, Serenella Cappello, che divenne poi sua moglie. Un legame con il Veneto, quello dell’ex governatore di Bankitalia, tenuto vivo nel corso degli anni anche se, giocoforza, le visite si sono un po’ diradate a causa dei tanti impegni istituzionali. Da più di due anni, infatti, Draghi non si vede alla Locanda Gallo di Arino di Dolo, specialità pesce (fra i piatti preferiti anguilla e grigliata). Qualcuno se lo ricorda inoltre come professore all’Università di Padova, quando insegnava Macroeconomia a cavallo fra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta, prima di intensificare la carriera da banchiere diventando (1984) direttore esecutivo della World Bank. Anni ricordati bene proprio dall’Ateneo, che ha conferito nel 2009 a Draghi la laurea honoris causa in Scienze Statistiche.

Una familiarità con il Veneto che non è solo un dato geografico. Da sempre la regione è poco rappresentata, come ministeri, al momento delle scelte romane. Ecco quindi che le suggestioni già partono: e se il «quasi Veneto» Draghi potesse avere un occhio di riguardo per la sua terra d’elezione?

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