«IoApro», molti controlli, poche multe: sanzioni a Le Sablon

Un solo verbale (per ora): ad essere multati i gestori della pasticceria Le Sablon. E si valuta la posizione dei clienti. #IoApro, la protesta dei ristoratori e baristi, si è rivelata di fatto molto poco partecipata. Con situazioni da valutare. Come quella, ad esempio, del Green Street Club di via Dante, fra i primi a lanciare la protesta. Alle 13.25 due volanti della polizia si sono presentate fuori dal Green Street Club di via Dante a Padova. Con una novità: pare che il locale abbia fatto una convenzione con un’azienda e lavori da mensa per i dipendenti («Abbiamo mandato una Pec al Comune di Padova» ha detto uno dei gestori). La Polizia quindi verificherà se quanto detto corrisponde al vero.  Ma per ora ad essere multata è stata solo la pasticceria Le Sablon all’Arcella.

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Ma quali sono le ragioni della protesta? Ce le spiegano – con garbo e pacatezza, che non tutti gli aderenti hanno avuto – Alessio Di Muro e Roberta Lucca, gestori del Bacareto San Pietro nell’omonima via a Padova.

Intervista di Sebastiano Borgato

Green Street Club è uno dei bar del Veneto che ha aderito all’iniziativa lanciata a livello nazionale #IoApro, una «disobbedienza civile» dettata dalle difficoltà economiche prodotte dalla chiusura prolungata degli esercizi. Va detto anche che all’interno dei disobbedienti si sono profilate anche posizioni vicine a chi nega l’esistenza, o quantomeno la vera pericolosità, del virus. L’Appe di Padova, già nei giorni scorsi, si era sfilata dalla protesta.

Le volanti fuori dal Green Street Club

«Ovviamente ogni esercente è libero di scegliere se e come manifestare il proprio dissenso – dichiara il segretario Filippo Segato – certo è che la rivolta spontanea di “disobbedienza civile” espone ad una sanzione pecuniaria di 400 euro e all’ulteriore sanzione della chiusura dell’esercizio per 5 giorni. In caso di reiterata violazione, la sanzione amministrativa è raddoppiata e quella accessoria della chiusura applicata nella misura massima dei 30 giorni. Potrebbero inoltre essere sanzionati anche eventuali clienti presenti all’interno del locale».

Ecco la lista dei locali che si erano detti pronti ad aprire. A Padova Le Sablon, pasticceria di via Reni all’Arcella, Bacareto San Pietro nell’omonima via, Green street club di via Dante, il furgoncino di Stefano Badole in strada Battaglia, ristorante Antico Brolo in Corso Milano, Corte dei Leoni in via Boccalerie, In provincia di Padova, invece, ristorante Enoteca Ai Colli, in via IV Novembre a Teolo, pasticceria De Angelo, in via Euganea a Selvazzano Dentro, Osteria Al Majo in via Luigi Camerini a Piazzola sul Brenta, bar Mondial in via Caltana a Campodarsego, Anima Chic cafè, in via Pontemanco a Due Carrare, Bardo Bar in via Roma, a Tribano, Bocconi cafe in via Trieste, a Piazzola sul Brenta, Central Cafè via Chiesa a Montagnana, Ripasso Winefood in Corso delle Terme a Montegrorro Terme, Bar Smilling Repsol, in via del Santo ad Anguillara Veneta, Lato Libero Ristobar in via Bomba a Cinto Euganeo, Nuova Locanda al Sole, in piazza Liberazione a Vo’.

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