Covid, 2020 da dimenticare per gli aeroporti veneti : -77% di passeggeri
Il 2020 è stato un anno da dimenticare per gli aeroporti veneti: nel nord est calo di passeggeri di oltre il 75% nel 2020. Il Polo Aeroportuale del Nordest, infatti, comprensivo degli impianti di Venezia, Treviso, Verona e Brescia, ha comunicato la chiusura del il 2020 con 4.307.796 passeggeri, in flessione del – 76,8% rispetto al 2019.
In generale, il sistema aeroportuale italiano chiude il 2020 con soli 53 milioni di passeggeri contro i 193 milioni del 2019: un calo drammatico per gli scali nazionali che perdono in un anno 140 milioni di viaggiatori, ovvero il 72,6% del traffico.
La riduzione del volume di passeggeri del Polo è stata molto condizionata dal fatto che storicamente il traffico degli aeroporti del Polo del Nord Est è alimentato in maggior misura dai mercati internazionali (nel 2019 il mercato domestico aveva rappresentato il 35% del totale, contro una media nazionale del 46%).
Il settore cargo del Polo ha gestito 80.629 tonnellate di merce, registrando una riduzione minore in termini percentuali rispetto ai passeggeri pari al – 15,4%, grazie all’attività di spedizionieri/corrieri espressi quali DHL (a Venezia e Brescia), UPS (a Venezia), Fedex (a Venezia) e, su Brescia, di Poste Italiane.
Crisi aeroporti veneti: i dati nel dettaglio
- Aeroporto “Marco Polo” di Venezia: lo scalo ha registrato 2.799.688 passeggeri, in flessione del – 75,8% rispetto all’anno precedente. La timida ripresa nei mesi estivi, ha determinato una maggiore incidenza del mercato domestico che, nell’anno, ha rappresentato il 31% del traffico totale (a fronte del 13% nel 2019). Dopo quello italiano, i mercati europei più attivi sono stati, nell’ordine, Regno Unito, Francia, Germania e Spagna. La ripresa del traffico intercontinentale è stata ulteriormente frenata dalla seconda ondata pandemica, ma pressoché tutti i vettori di lungo raggio che operano sullo scalo hanno confermato la riattivazione dei loro voli dall’estate 2021. Le cinque principali compagnie aeree sono state easyJet, Ryanair, Volotea, Air France e Lufthansa, la cui complessiva incidenza sul traffico del Marco Polo è stata pari al 61%.
- Aeroporto “Antonio Canova” di Treviso: l’aeroporto di Treviso ha registrato 463.679 passeggeri, in considerazione del fatto che i voli commerciali hanno operato fino a circa metà marzo. Ryanair ha annunciato l’apertura di una sua base al Canova all’inizio della stagione estiva 2021.
- Aeroporto “Valerio Catullo” di Verona: i passeggeri del Catullo, che è rimasto chiuso durante il lockdown dal 13 marzo al 15 giugno, sono stati 1.040.555, in flessione del – 71,4%. Invertendo una tendenza storica, il primo mercato dello scalo non è stato quello internazionale, bensì quello domestico, che ha pesato per il 59% sul traffico totale, a fronte di un 37% nel 2019. Le prime destinazioni sono state Catania, Palermo, Cagliari, Olbia (Roma è in sesta posizione dopo Londra). Dopo quello domestico i mercati principali sono stati Regno Unito, Russia, Germania, Albania. Volotea si è confermata il primo vettore, seguita da Ryanair, Neos, Air Dolomiti e Alitalia, per un’incidenza complessiva delle 5 compagnie sul traffico totale pari al 73%.
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