Dpcm Natale: cenone ristretto (e breve) e niente seconde case

Cenone ristretto, massimo 6 (forse 8), ma con il dubbio sul coprifuoco alle 22, niente spostamenti verso le seconde case dal 20 dicembre al 6 gennaio, e quarantena obbligatoria per chi torna dall’estero: il Dpcm Natale, così come è stato definito, deve ancora prendere forma, ma già arrivano le prime indiscrezioni.

Dpcm Natale, le prime decisioni

Il Governo ha in mente uno scenario del tutto diverso da quello della scorsa estate. Ovvero, niente “liberi tutti” o quasi, ma feste controllate. Ecco i principali punti del Dpcm Natale:

  • spostamenti vietati fra Regioni, anche se “gialle” dal 20 dicembre al 6 gennaio. Esclusi i ritorni alla propria residenza o a domicilio, come per gli studenti fuori sede, ad esempio.
  • seconde case: vale quanto sopra. Se fuori regione, chi ci va può andarci solo prima del 20 e tornare solo dopo il 6 gennaio. Oggettivamente, un forte modo per dissuadere dallo spostamento.
  • quarantena per chi decide di andare all’estero, al momento del ritorno. Non è ancora sicuro, ma si vuole evitare che magari qualcuno, visto lo spostamento fra Regioni proibito, ne approfitti per andare all’estero.
  • shopping permesso: negozi aperti fino alle 21, centri commerciali e grandi magazzini aperti anche nel weekend.
  • pranzi e cene: permessi, fino ad un massimo di 6-8 persone, parenti stretti. Con un invito: evitare di mettere a rischio gli anziani. C’è poi il discorso del coprifuoco, confermato alle 22: evidentemente se così sarà e non saranno permesse deroghe, il 24 sarà un cenone molto molto veloce.
  • ristoranti: aperti a pranzo, nelle zone gialle, saranno chiusi 25 e 26 dicembre. Una mazzata per i ristoratori.
  • cinema e teatri: se i numeri non cambiano, rimarranno chiusi.
  • piste da sci: anche in questo caso si va verso la chiusura totale.
  • messe: saranno celebrate, ma si punta, d’accordo con il Vaticano, ad anticipare quella del 24 sera alle 21, massimo.

LAVORI GRATIS IN CASA

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