Banco Bpm-Cattolica, «lite» sulle joint venture

Banco Bpm ha deciso di esercitare l’opzione d’acquisto del 65% del capitale delle joint venture Vera Vita e Vera Assicurazioni da Cattolica. La fattibiltà dell’operazione è ritenuta legittima dall’istituto di credito convinto che l’ingresso di Generali nel gruppo assicurativo veronese abbia portato ad un cambiamento nel controllo della società.

La mossa porterebbe Banco Bpm a pagare 335,7 milioni delle quote vendute tre anni fa a 853,4. È quindi certa l’opposizione di Cattolica e la vicenda molto probabilmente sfocerà in un contenzioso legale.

Le cause sono, dunque, sembrano essere molteplici: l’insoddisfazione per un rapporto mai decollato e la denuncia riguardo la mancanza di trasparenza sull’ingresso di Generali come nuovo azionista di maggioranza della compagnia assicurativa veronese.

Banco Bpm attacca e Cattolica risponde, la posizione di Cattolica

Cattolica ha risposto alla mossa e in data 15 dicembre ha comunicato che «la posizione assunta dal BancoBPM è del tutto priva di fondamento, sotto ogni profilo, non trovando riscontro in alcuna previsione né di legge né di contratto come attestato da autorevoli pareri legali indipendenti e dagli orientamenti espressi dalle Autorità di Vigilanza».

La compagnia assicurativa ha poi aggiunto che «l’iniziativa di BancoBPM  che ha effetti solo potenziali e del tutto teorici, perché integralmente e radicalmente contestata dalla Società, che anzi ritiene di avere rilevanti crediti derivanti dagli inadempimenti del BancoBPM agli accordi di Bancassicurazione  ci si riserva ogni azione a tutela della posizione di Cattolica anche sul piano risarcitorio e reputazionale».

Cattolica-Banco Bpm, i dettagli dell’accordo di partnership

Cattolica ha poi concluso che «in conformità con le previsioni del patto parasociale sottoscritto tra Cattolica e BancoBPM in data 29 marzo 2018 (come successivamente modificato in data 29 ottobre 2018), il prezzo per l’esercizio dell’opzione di acquisto qualora si verificasse un evento di cambio di controllo sarebbe determinato in funzione dell’ammontare dei fondi propri delle compagnie oggetto della partnership».

Si segnala che, al 30 settembre 2020, la cessione in favore di BancoBPM delle partecipazioni detenute da Cattolica in Vera Vita e in Vera Assicurazioni avrebbe potuto determinare un effetto negativo pari a -€377 milioni sul conto economico IAS/IFRS del Gruppo. Al contrario, l’impatto sulla posizione di solvibilità alla medesima data sarebbe stato positivo per ca. 15 p.p. sul S-II ratio del Gruppo Cattolica (portandolo a ca. 176% rispetto al valore comunicato pari a 161%)»

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