Bonus ristorazione, si parte: opportunità per 26mila in Veneto
«Con il bonus ristorazione premia la filiera agricola italiana. Le aziende agricole venete pronte per un patto identitario che valorizzi la provenienza dei prodotti». Daniele Salvagno presidente di Coldiretti Veneto commenta positivamente il bonus a sostegno della ristorazione. Per la prima volta si interviene in modo integrato dal campo alla tavola con un contributo per l’acquisto di prodotti Made in Italy a sostegno dei locali che hanno subito nel 2020 con l’emergenza Covid un taglio del fatturato del 48% che ha travolto a cascata anche l’industria alimentare e l’agricoltura italiana.
«Un crollo che ha inciso anche sul fatturato agricolo regionale pari a 6 miliardi di euro fatto di eccellenze e denominazioni che portano il Veneto ai vertici della produzione di qualità in Italia» ricorda Salvagno.
Sono più di 26 mila gli esercizi coinvolti dal bonus ristorazione, a cui si aggiungono anche oltre mille agriturismi in Veneto, che possono presentare istanza attraverso il portale della ristorazione (http://www.portaleristorazione.it) dal 15 al 28 novembre 2020 o presso gli sportelli degli uffici postali dal 16 al 28 novembre 2020 negli orari di sportello.
Bonus ristorazione, ecco chi potrà accedervi
Del bonus ristorazione – spiega la Coldiretti – potranno beneficiare non solo i ristoranti, le mense e chi svolge attività di catering su base continuativa (ossia coloro che forniscono pasti presso ospedali, scuole, industrie), ma anche gli agriturismi, le attività di catering e banqueting per eventi e gli alberghi che somministrano cibo. Al Fondo per la filiera della ristorazione per il 2020 – sottolinea la Coldiretti – sono stati stanziati 600 milioni finalizzati alla erogazione di un contributo a fondo perduto per l’acquisto, effettuato dopo il 14 agosto 2020, di prodotti di filiere agricole e alimentari, inclusi quelli vitivinicoli, anche DOP e IGP, valorizzando la materia prima di territorio anche attraverso l’acquisto di prodotti in vendita diretta dalle aziende agricole. Il beneficiario – continua la Coldiretti – e’ tenuto ad acquistare almeno tre differenti tipologie di prodotti agricoli e alimentari e il prodotto principale non può superare il 50 % spesa totale sostenuta mentre il contributo non può mai essere superiore all’ammontare complessivo degli acquisti che non può essere inferiore ai 1.000 euro ne superiore a 10.000 euro (esclusa IVA).
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Molte famiglie soffrono le difficoltà dovute al contagio, che è tornato a farsi sentire fortemente in questi giorni. Sul fronte sgravi, vi diamo due buone notizie:
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- il decreto rilancio prevede tutta una serie di sgravi e bonus per le famiglie (clicca qui)
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I contributi – precisa la Coldiretti – sono concessi nei limiti previsti dalla normativa europea in materia di aiuti de minimis e de minimis agricolo anche con la finalità di contenere gli sprechi alimentari attraverso l’utilizzo ottimale delle eccedenze determinate anche dalla crisi di mercato. Nella lista dei prodotti sono compresi latte 100% italiano, prosciutto crudo DOP e prosciutto cotto 100% italiano, salumi vari da suino DOP e IGP da animali nati allevati e macellati in Italia, salumi non da carne suina (tacchino, bresaola, altro) da animali nati, allevati e macellati in Italia, formaggi DOP o da latte 100% italiano, olio extra vergine di oliva 100% da olive italiane e/o DOP, carne bianca da animali nati allevati e macellati in Italia, carne bovina, suina, ovicaprina, cunicola da animali nati allevati e macellati in Italia, zuppe di cerali con verdure filiera e materia prima italiana, minestrone con verdure filiera e materia prima italiana, pasta secca con grano 100% italiano, riso da risotto con riso 100% italiano, preparati per risotti (alle verdure, ai funghi, ecc.) da materia prima italiana, passata, polpa e pelati di pomodoro 100% italiano, sughi pronti da materia prima italiana, verdure fresche o conservate in scatola o in vetro filiera e materia prima italiana, verdure conservate in scatola filiera e materia prima italiana formato per mense, legumi in scatola (fagioli, lenticchie) filiera e materia prima italiana, macedonia di frutta o frutta sciroppata o frutta fresca da filiera e materia prima italiana, succo di frutta e purea di frutta filiera e materia prima italiana, crackers, pane, secondo quanto previsto dal Decreto che fissa “Criteri e modalità” di gestione del Fondo per la filiera della ristorazione istituito ai sensi dell’articolo 58 del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126”. e prodotti da forno da grano 100% italiano, vini DOP e IGP e aceti balsamici DOP e IGP, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.277.
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Si tratta di un risultato importante ottenuto nell’ambito della nostra campagna di mobilitazione #mangiaitaliano per sostenere l’intero sistema agroalimentare nazionale che oggi con 3,6 milioni di lavoratori è diventato la prima realtà economica del Paese con la responsabilità di garantire un adeguato approvvigionamento alimentare all’intera popolazione di fronte alla pandemia” ha aggiunto Prandini nell’invitare i cittadini “a privilegiare l’acquisto di prodotti alimentari Made in Italy per aiutare l’occupazione e l’ economia del proprio territorio.