Strategy Innovation Forum, obiettivo Venezia smart city

Intelligenza artificiale che controlla inquinamento, geolocalizzazione dei parcheggi e flussi dei passeggeri, per una città più vivibile e smart. Una di queste è Venezia, che da due anni usa la piattaforma DIME, che gestisce con l’AI i servizi telefonici e digitali. E anche il Veneto si è dato da fare su questo ambito, in particolare durante la pandemia, con il sistema intelligente di biosorveglianza, capace di fornire modelli sulla diffusione del Coronavirus, prevederne gli effetti e suggerire azioni preventive per governare il sistema di emergenza. È quanto è emerso oggi dal panel “Gli impatti di IA e di Blockchain sulle Smart Cities” all’interno dello Strategy Innovation Forum, conosciuto anche come SIF (Più info a questo link) di Università Ca’ Foscari Venezia, organizzato da Carlo Bagnoli, professore ordinario di innovazione strategica.

Bagnoli: «Obiettivo Venezia smart city»

«Innovazione e tecnologia sono destinate ad entrare sempre di più nel vissuto quotidiano dei cittadini, ma per accelerare i processi tecnologici è necessario fare di più – spiega Bagnoli, ideatore del Strategy Innovation Forum -. Grazie al fondo Next Generation EU (noto in Italia come Recovery Fund) il Paese sarà dotato di una capacità finanziaria di circa 209 miliardi (di cui 81 miliardi a fondo perduto). La metà, quindi oltre 100 miliardi, saranno indirizzati a favorire la transizione digitale, in particolare l’economia dei dati, l’intelligenza artificiale, la blockchain e il cloud. Una strada che il Veneto e Venezia hanno già imboccato, ma sulla quale si potrà e dovrà velocizzare la corsa. Il nostro obiettivo è fare di Venezia una vera e propria smart city, farla diventare la più antica città del futuro».

In Veneto infatti l’epidemia da Coronavirus è stata fronteggiata con l’utilizzo di nuove tecnologie che hanno permesso di portare in due mesi l’indice di contagiosità da 3,4 a 0,7 utilizzando un sistema di analisi dati e IA – Eng-DE4Bios sviluppato da Engineering per Regione Veneto e Azienda Zero – che si è dimostrato un supporto decisivo per la task force regionale incaricata del contenimento dell’epidemia.

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Poggiani: «Covid-19 come spinta per l’innovazione»

«L’emergenza Covid-19 ci ha fatto toccare con mano l’importanza delle reti, della tecnologia e dell’uso intelligente dei dati – afferma Alessandra Poggiani, direttore generale di Venis, relatrice nella sessione dedicata agli impatti di AI e Blockchain sulle Smart Cities – .Se ci fosse già stato uno spazio comune europeo di dati sanitari, e un uso integrato di applicazioni AI, le autorità sanitarie mondiali avrebbero avuto gli strumenti per utilizzare i dati come una risorsa essenziale per fronteggiare più tempestivamente il propagarsi del virus. Ecco perché la crisi scatenata dal Covid-19 deve darci una spinta all’implementazione di IA e integrazioni dati».

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Tecnologia e IA sono una realtà quotidiana per i cittadini del Comune di Venezia che già dal 2019 possono usufruire di un sistema multicanale e multipiattaforma di CRM (Customer Relationship Management, ovvero di gestione delle relazioni con i cittadini), chiamato DIME che interagisce su canale telefonico e digitale con i cittadini per segnalazioni e informazioni ed eroga oltre 70 servizi digitali. Un vantaggio tecnologico che ha permesso ai cittadini di rimanere in contatto con la propria amministrazione durante il lockdown e di usufruire i servizi comunali.

Per accelerare i processi e rendere gli obiettivi di innovazione tecnologica una realtà sempre più diffusa non è possibile prescindere dalla capacità delle infrastrutture, di calcolo, ma soprattutto di rete. Non solo le applicazioni di intelligenza artificiale hanno bisogno di reti maggiormente performanti e capillari come il 5G, ma lo stesso 5G per funzionare al meglio avrà bisogno di applicazioni di IA e machine learning. Le reti 5G che connetteranno milioni di oggetti (dagli smartphone alle automobili, dagli smartwatch ai droni, dai semafori alle videocamere, dagli impianti di illuminazione pubblica a quelli di riscaldamento privato, ecc.) richiederanno un elevatissimo livello di automazione, con sistemi in grado di apprendere e modificare dinamicamente le regole di funzionamento.

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