Coronavirus Veneto, 183 nuovi positivi. Piano della Regione: più posti in terapia intensiva
Coronavirus Veneto, salgono di 183 unità in un solo giorno i positivi. Il dato diramato a fine mattinata del 7 agosto si riferisce ai tamponi processati nelle precedenti 24 ore. A far salire il numero di contagiati come non accadeva da settimane è da un lato il nuovo giro di tamponi effettuati all’ex caserma Serena di Treviso – dove sono stati riscontrati 233 positivi tra i 284 richiedenti asilo ospiti (erano 137 ai primi tamponi di una settimana fa) e 11 operatori su 25 – e dall’altro i nuovi focolai legati al ritorno di residenti in Veneto dalle vacanze all’estero, in particolare Croazia e Spagna.
Forte incremento dei soggetti posti in isolamento perché sono stati a contatto con positivi: 1.141 in più rispetto a ieri, portando il loro numero totale a 5.212, anche se con meno positivi tra di essi (68, cioè 36 in meno rispetto al 6 agosto)..
Coronavirus Veneto, piano contro nuovo lockdown
In una conferenza stampa il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha presentato insieme ai nuovi dati anche il nuovo piano di sanità pubblica per l’autunno-inverno 2020 che, nelle sue parole, «servirà a evitare un nuovo lockdown» in autunno quando alcuni ipotizzano una seconda ondata del virus. Ma anche se la seconda ondata non dovesse verificarsi, la sovrapposizione con l’influenza stagionale renderà comunque necessario un gran numero di tamponi e test rapidi per distinguere i sintomi dell’influenza stagionale da quelli del Covid-19.
«Abbiamo fatto investimenti per 81 milioni 900 mila euro» ha affermato Zaia, elencando i numeri previsti dal piano, che mettono a confronto la situazione pre-Covid e la dotazione degli ospedali veneti che sarà completata in autunno, frutto in gran parte delle spese straordinarie effettuate durante l’emergenza dei mesi scorsi.
Il piano della Regione Veneto prevede che in autunno i posti in terapia intensiva passeranno da 494 (pre-Covid, di cui 44 private) a 890. I posti in terapia semi intensiva erano 85, arriveranno a 663. I posti letto nei reparti di malattie infettive cresceranno da 565 a 1085.
Un ulteriore passaggio è previsto utilizzando le scorte di respiratori di riserva, acquistati in questi mesi e che oggi si trovano nei magazzini delle Ulss. Macchinari che serviranno a trasformare alcune postazioni da terapia semi intensiva a intensiva, portando il numero complessivo delle terapie intensive a 1016 (con una corrispondente diminuzione delle semi intensive).