Superbonus 110%, per gli artigiani ancora dubbi

Il superbonus 110% per le ristrutturazioni e l’efficientamento energetico degli edifici (ecco come funziona) è un’opportunità per rivitalizzare un comparto, quello dell’edilizia e impianti, che in provincia di Padova conta 12mila imprese attive. Gli artigiani sono favorevoli al provvedimento introdotto dal Dl Rilancio, ma vogliono vederci chiaro: troppe incognite ancora, in mancanza delle norme attuative. Bocciato soprattutto il meccanismo di anticipo dello sconto in fattura, ma è vista con favore la  possibilità di cedere il credito del cliente alle banche. All’indomani della pubblicazione da parte dell’Agenzia delle Entrate delle linee guida sul superbonus, ma in attesa dei provvedimenti che disciplineranno i punti più controversi, il sentiment delle piccole imprese artigiane della provincia di Padova emerge da un’indagine condotta da CNA Padova su un campione di circa 150 imprese, intervistate attraverso un questionario online tra il 15 giugno e il 21 luglio.

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«Il superbonus 110% per quanto ci riguarda è promosso» dichiara il presidente di CNA Padova Luca Montagnin. «Tutto quello che serve per rilanciare la nostra economia, e il settore dell’edilizia in particolare, non può che essere ben visto. Anche perché negli ultimi anni il comparto è stato falcidiato dal rallentamento dell’economia, che ci ha fatto perdere il 17% delle imprese in 10 anni. Al Governo chiediamo però chiarezza quanto prima – aggiunge Montagnin – soprattutto su tempi e modi di recupero dei crediti. Il tessuto delle nostre imprese non ha una capacità tale da poter restare esposto per mesi e mesi».

I dati dell’indagine sul superbonus 110%

La mancanza dei provvedimenti attuativi per rendere concrete le azioni del Superbonus 110% presenta ancora molte incognite e ciò si riflette sull’opinione generale del provvedimento, per cui 3 imprese su 10 non si esprimono né positivamente né negativamente, anche se in generale i favorevoli (45%) sono decisamente superiori ai contrari (25%).

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Molto più chiare, invece, le opinioni sullo sconto in fattura che il cittadino può richiedere a chi esegue le opere: il 63% boccia la possibilità che “a pagare” gli interventi siano le imprese invece che coloro che hanno richiesto il lavoro, con ben 3 imprese su 10 assolutamente contrarie al provvedimento. I giudizi negativi sono dovuti prevalentemente alla mancanza di liquidità delle piccole imprese. La preoccupazione è  che alla fine l’incentivo andrà a vantaggio solo dei grandi gruppi o delle finanziarie.

Interessante invece appare la possibilità di cedere il credito del cliente alle banche, con oltre 6 aziende su dieci favorevoli. Oltre un quarto del campione è però scettico: vogliono prima capire le condizioni messe in atto dalle banche per l’operazione. In ogni caso, l’erogazione delle somme dovrebbe avvenire al più tardi entro un mese, opinione espressa da due terzi dei partecipanti all’indagine, per non esporre troppo i prestatori d’opera.

Che il Superbonus 110% possa rivitalizzare il comparto è opinione condivisa da edili ed impiantisti: la stragrande maggioranza delle imprese (77%) si aspetta in generale un incremento dell’attività rispetto allo scorso anno grazie al provvedimento, mediamente intorno al 20%, recuperando almeno in parte quanto perso da inizio anno ed auspicando che con l’allungamento della durata del bonus a tutto il 2021 si possa guardare con maggiore fiducia ad un orizzonte più lungo.

Grazie al Superbonus 110%, unitamente ad ecobonus, detrazioni per ristrutturazioni e bonus facciate già attivi, il comparto delle costruzioni e degli impianti in provincia di Padova si aspetta nella maggioranza dei casi di chiudere il 2020 con un fatturato stabile (39%) o in aumento più meno ampio (25%) rispetto al 2019, mentre tra chi pensa di perdere terreno fortunatamente la percentuale di flessione è abbastanza contenuta, prevista in genere tra il -10% ed il -30%.

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