Sanità Veneto, il 17% delle prestazioni è nel privato. Ma il pubblico funziona bene

Ci si cura in ospedale o nelle strutture pubbliche, si fa riabilitazione nel privato. Se dovessimo tentare l’estrema sintesi del modello sanità Veneto, sarebbe questa. Con una sottolineatura importante, visto il tema: i dati elaborati dalla Cgia di Mestre su richiesta del consigliere regionale Maurizio Conte descrivono un buon equilibrio fra pubblico e privato per la sanità Veneto.

Lo studio si presenta come una ricognizione dello stato di fatto riguardante alcuni aspetti della sanità veneta; è stato monitorato il numero dei posti letto nei 42 ospedali pubblici e 27 ospedali privati accreditati, pari a 17.955, dei quali una piccola quota riservata ai pazienti extra regione, numero che consente di fornire al Veneto un rapporto di 3,5 posti letto ogni mille abitanti. I dati consentono di osservare una flessione dei posti letto negli ultimi 20 anni (erano 20.081 nel 2000) una flessione consistente dovuta in parte a scelte politiche della sanità Veneto, e in parte a circostanze come l’innovazione tecnologica che hanno mutato, e diminuito, l’esigenza di ricoveri in regime ordinario. Altre tendenze messe in rilievo nel dossier, l’aumento del peso del privato nel complesso dei posti letto, peso che passa dal 13,8% nel 2000 oggi all’attuale 26%, soprattutto, se non esclusivamente, nell’ambito della riabilitazione.

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Sanità Veneto, i medici fanno squadra

Ulteriore elemento evidenziato, il fenomeno dell’associazionismo tra medici nel territorio: si va dalle forme più semplici (i medici di base che condividono alcuni spazi) alle più complesse medicine di gruppo integrate, formate da team multi-professionali che tendono all’assistenza settimanale sulle ventiquattro ore, globale, equa e continua, a proposito delle quali la Corte dei Conti ha sollevato alcune criticità relativamente alla loro sostenibilità finanziaria: se fosse applicata su ampia scala, l’alto costo potrebbe compromettere gli equilibri di bilancio. La componente di prestazioni sanitarie da privato risulta nel Veneto di poco inferiore al 17%, inferiore alla media nazionale del 20%, al contrario di Lombardia e Lazio dove la percentuale sfiora il 30%. La quota veneta, peraltro, è variamente distribuita sul territorio regionale: ad esempio, gli acquisti di prestazione private sono per il 65% imputabili a tre Ulss (Scaligera, Euganea, Marca trevigiana), riflesso della diversa distribuzione territoriale.

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