FlixBus Padova riattiva 40 tratte. Ecco dove si potrà andare
Riapre FlixBus Padova. A poche settimane dalla ripartenza, FlixBus riattiva le tratte fra Padova e 40 destinazioni in Italia e all’estero. L’esclusione del settore bus dalla strategia del Governo per il rilancio dei trasporti delinata nell’ambito del DL Rilancio implica, tuttavia, un ritorno in strada a ranghi ridotti e, di conseguenza, una drastica riduzione delle tratte disponibili.
FlixBus Padova, 40 rotte su 150 riattivate
La mancanza di attenzione del Governo nei confronti del settore penalizza anche la riattivazione delle rotte con FlixBus Padova, città su cui FlixBus ha progressivamente investito dal suo arrivo in Italia, dotando il capoluogo euganeo di un numero crescente di collegamenti nazionali e internazionali e arrivando a garantire un servizio di mobilità efficiente ed economico verso ben 150 destinazioni. Di queste, solo 40 tornano per ora collegate: fra le tratte riattivate, si possono citare quelle per Milano, Udine, Trieste, Torino, Bologna, Ferrara, Firenze, Perugia, Ancona, Roma, Napoli, Salerno, Messina, Catania e l’aeroporto di Orio al Serio. Per l’estate, tornano inoltre operative le corse per Milano Marittima, Cesenatico, Rimini, Riccione e Cattolica, mentre gli amanti della montagna possono tornare a raggiungere Trento e Bolzano. Completa il quadro la riattivazione delle rotte internazionali verso mete come Lione, Zurigo, Monaco di Baviera, Friburgo e Fiume. Oltre a tornare a garantire una soluzione di mobilità pratica e per tutte le tasche ai passeggeri in partenza da Padova, con la riattivazione di tali collegamenti FlixBus Padova mira a facilitare l’arrivo nel territorio dei visitatori provenienti dall’estero e dalle altre regioni italiane, anche in linea con l’importanza strategica attribuita al turismo in questa delicata fase di rilancio del Paese.
Igiene e sicurezza a bordo: tutte le misure prese da FlixBus
Tutte le misure di sicurezza implementate da FlixBus sono elencate in dettaglio nella sezione dedicata sul sito. L’applicazione di misure di sicurezza più stringenti della media e la collaborazione continuativa con le istituzioni e le autorità sanitarie costituiscono per FlixBus prerequisiti fondamentali nella fase di rilancio, nell’ottica di garantire ai passeggeri un’esperienza quanto più piacevole possibile. Allo stesso tempo, la società si appella al senso di responsabilità degli stessi perché supportino gli sforzi messi in campo per tutelare la salute loro e del personale di bordo osservando un atteggiamento coscienzioso.
LE REGOLE PER AFFITTARE UNA CASA PER LA VACANZA IN SICUREZZA
LEGGI: GLI AIUTI PER LE FAMIGLIE, DAL CONTRIBUTO PER L’AFFITTO AI LAVORI GRATIS IN CASA
Covid free come regione, ma molte famiglie soffrono le difficoltà dovute al contagio. Sul fronte sgravi, vi diamo tre buone notizie:
- c’è un contributo per l’affitto, 400 euro, per le famiglie in difficoltà (clicca qui)
- l’ecobonus 110% prevede una serie di lavori gratis in casa (clicca qui)
- il decreto rilancio prevede tutta una serie di sgravi e bonus per le famiglie (clicca qui)
Incondi: «Senza aiuti dal Governo, a rischio concorrenza e mobilità»
«Il testo del Decreto Rilancio votato alla Camera lo scorso giovedì segna un colpo mortale per tutto il settore: nessun intervento a sostegno delle aziende che garantiscono il trasporto con autobus sulla lunga percorrenza. La delusione è enorme». A dirlo è Andrea Incondi, Managing Director di FlixBus Italia, ricordando anche come molti parlamentari, di maggioranza e opposizione, avevano portato in discussione diverse proposte per porre rimedio alle mancanze del testo originario.
«E invece il risultato è zero: zero risorse economiche, zero interventi. Ne pagheranno il prezzo gli operatori del settore, i lavoratori e i cittadini che, fino a ora, hanno potuto fruire di un servizio pubblico offerto da decine di aziende italiane completamente a proprie spese. Le conseguenze di questa indifferenza politica saranno davvero gravi per tutto il settore del trasporto, per la rete di collegamenti che negli anni eravamo stati in grado di attivare, per l’approccio intermodale verso il quale si diceva di voler andare come Paese».
«È mancata la volontà politica, del Governo, e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti» aggiunge Incondi. «Purtroppo, il risultato della votazione di giovedì è quello di disincentivare sempre di più le realtà che vorrebbero investire in Italia: il messaggio che è stato dato è che in questo Paese ricevono sostegno solo quelle aziende di trasporto che già ricevono soldi pubblici. Cosa devono aspettarsi tutte le altre? Solo sperare di non chiudere bottega da qui a fine anno».
«Ciò che verrà certificato nel testo definitivo del decreto è una inaccettabile discriminazione concorrenziale tra gli operatori che offrono collegamenti tra centinaia di località con autobus e il trasporto ferroviario non soggetto a obblighi di servizio pubblico, tutto in evidente contraddizione con le indicazioni della Commissione europea, oltre che con il semplice buon senso. Una distorsione delle regole della concorrenza, che danneggia non solo noi operatori ma anche tutti i nostri passeggeri, dato che è chiaro a tutti che con una minore concorrenzialità i prezzi medi saranno destinati ad aumentare. Per questo, stiamo valutando di fare ricorso all’UE: abbiamo già avviato un confronto con la Commissione e ci sono le condizioni per chiedere che vengano bloccate norme che favoriscono alcuni sistemi di trasporto e ne penalizzano altri».
«Alla Ministra Paola De Micheli, ancora una volta, chiediamo un segnale di attenzione e un atto di responsabilità: si decida davvero di fare qualcosa o si dica chiaramente che per il trasporto stradale non c’è futuro» conclude Incondi.