Riapertura scuole Veneto, «possibile via solo a inizio ottobre»
Riapertura scuole Veneto, si rischia di cominciare non prima dell’inizio di ottobre. A dirlo è stato il governatore della Regione Veneto, Luca Zaia. «Noi speriamo si possa procedere con riapertura scuole Veneto subito dopo le elezioni regionali – ha detto -. Ma viste le date in campo si potrebbe cominciare non prima di inizio ottobre, o al massimo fine settembre». Una soluzione che non va giù al governatore. «Condivido lo sciopero e tutte la manifestazioni di protesta messe in atto dal mondo della scuola. Dobbiamo sempre riconoscere a dirigenti e insegnanti il grosso merito di aver messo in piedi la didattica a distanza in una situazione difficile, di emergenza totale. Così come le famiglie e gli studenti sono stati ottimi nell’adattarsi al cambiamento». Per le famiglie, intanto, rimane aperta la possibilità di ottenere un bonus per la baby sitter.
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Riapertura scuole Veneto, niente plexigass fra i banchi
Di una cosa Zaia è sicuro: le linee guida nazionali possono essere interpretate. E se qualcuno parlava di plexigass fra i banchi, in caso non si riuscisse a garantire la distanza necessaria, il governatore ha spiegato di non essere d’accordo. «Le linee guida nazionali possono essere interpretate, sicuro non si può fare riapertura scuole Veneto con lezioni con i plexigass. Vanno trovate soluzioni sostenibili, vivibili per ragazzi e insegnanti». Nella tarda serata di lunedì anche il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha smentito l’ipotesi del plexigass. Molto probabili quindi i turni, con metà alunni in classe e metà collegati da remoto. Quelli presenti in classe non dovranno indossare la mascherina.
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Il nodo elezioni
Sono le elezioni regionali a spingere sempre più avanti il ritorno a scuola. La maggioranza punta infatti ad andare a elezioni il 20 settembre, la destra spinge per il 27: in ogni caso sarà difficile pensare ad una riapertura scuole Veneto prima di queste date. Anche perché bisogna poi sanificare gli edifici. Se sarà scelto il 27, quindi, non si rientrerà in aula prima di inizio ottobre.
Bisognerà dire addio alle classi da 25-30 studenti. Le classi verranno così divise in gruppi: c’è chi starà in aula, chi in laboratorio, chi magari farà attività fuori. Ecco perché bisognerà coinvolgere istituzioni ed enti locali: si cercheranno luoghi, magari aree verdi all’aperto nella belle stagione, dove fare lezione. In classe molto probabilmente si starà con la mascherina, che si potrà togliere durante le interrogazioni. Questo almeno per i ragazzi delle scuole superiori, mentre l’uso della mascherina è ancora da decidere per i bimbi più giovani. I banchi saranno distanziati, le lezioni accorciate (in modo da farne di più). Ingressi e uscite scaglionate, dieci minuti almeno per ogni gruppo. C’è poi da decidere il rapporto educatori-ragazzi. L’ipotesi è questa:
- un adulto ogni 5 bambini per la fascia 0-5
- un adulto ogni 7 per le elementari
- un adulto ogni 10 per medie e superiori
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