Tirocini persone con disabilità, mille euro dalla Regione Veneto
Mille euro ai tirocinanti con disabilità. Li stanzia la Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore al lavoro Elena Donazzan e di concerto con l’assessore alla sanità e al sociale Manuela Lanzarin, per assicurare una forma di reddito alle 2788 persone con disabilità, per oltre due mesi rimaste inoccupate e senza reddito a causa delle misure di contenimento della pandemia da Covid 19. Come tutte le attività formative, anche i tirocini ‘sociali’ (attuati in base alla legge 68/1999 sul collocamento obbligatorio per disabili e invalidi da cooperative sociali, Ulss. Comuni, enti del terzo settore e finanziati dalla Regione) sono stati sospesi, alla pari di tutte quelle forme di tirocinio che non si potevano svolgere a distanza. Ma, a differenza di quelli formativi ordinari, queste sono anche una forma di reddito alle persone coinvolte. Mentre arrivano buone notizie (probabile che dal 2 giugno non ci sia più l’obbligo di indossare la mascherina, ecco la notizia).
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«I percorsi di inserimento sociale lavorativo sono sinora rimasti esclusi da ogni forma di copertura o di indennizzo previsto dai vari decreti legge del Governo – sottolinea l’assessore regionale al lavoro, Elena Donazzan – Una grave ingiustizia per queste persone svantaggiate, per le quali il tirocinio è una forma di inserimento lavorativo vero e proprio che favorisce autonomia e inclusione sociale, e l’indennità di partecipazione rappresenta l’unica fonte di reddito. La Regione del Veneto ha perciò previsto, attingendo a risorse della propria programmazione, di assicurare a tutte le persone disabili che avevano un tirocinio in corso alla data del 10 marzo un assegno da mille euro, come contributo economico a copertura del periodo di sospensione».
Il provvedimento prevede che gli enti promotori dei tirocini provvedano entro il 30 giugno ad erogare il contributo ai tirocinanti. A loro volta, gli enti promotori riceveranno un ristoro di 50 euro per ogni versamento fatto ai singoli tirocinanti. Inoltre, la Regione raccomanda ai Comitati dei sindaci e alle Ulss, che promuovono in proprio forme di inserimento lavorativo per le persone svantaggiate, a fare altrettanto con i propri bilanci.