Spiagge Veneto, ecco come andremo al mare da giugno

Spiagge Veneto, come sarà l’estate 2020 al mare dopo il coronavirus? Sarà completamente differente rispetto al passato con nuove regole molto stringenti, con le regioni che stanno già attuando nuovi piani di azione, differenti da zona a zona. L’ipotesi allo studio, per le spiagge Veneto come quelle italiane è quella di riaprire le strutture balneari a partire dal 1° giugno, così come richiesto da molti governatori. Ma una data ufficiale ancora non c’è. Anche perché alcuni governatori di regione spingono (nelle strutture ricettive già preparate) per un anticipo.
Intanto ieri 10 maggio l’Ulss 3 Serenissima e gli operatori balneari hanno affrontato aspetti tecnici che le strutture ricettive e gli stabilimenti balneari si preparano ad affrontare, dal tema degli accessi a quello del distanziamento, dall’utilizzo dei servizi alla somministrazione di cibi e bevande in spiaggia, dalle aree attrezzate per il gioco ai locali comuni e per il pernottamento.

Spiagge Veneto: le nuove regole

1. Ogni postazione con ombrellone e due lettini avrà a disposizione 10 metri quadri, che significa mantenere una distanza di 5 metri da qualsiasi vicino, anche noleggiando solo sdraio e lettini. Gli stabilimenti potranno così accogliere circa la metà delle persone che fino all’estate scorsa li affollavano. Si accederà solo su prenotazione, se proprio necessario su due turni una mattina e uno pomeriggio per permettere la sanificazione dei lettini.

2. Non sarà possibile mettersi in fila al bar per una bibita o un gelato. Tutti gli stabilimenti dovranno prevedere il servizio obbligatorio per evitare questo tipo di assembramenti. E sarà necessario dotarsi di un inserviente per la sanificazione dei servizi igienici.

3. Più complicata la gestione delle spiagge libere che i Comuni saranno chiamati a controllare direttamente con cartellonistica sul distanziamento e pattugliamenti serrati. Ma potrebbero anche, seppur gratuitamente, essere previste postazioni già delimitate sugli arenili e settori da prenotare via app per fasce orarie determinate.

4. Altra curiosa incognita di cui il Comitato tecnico scientifico del Governo sta discutendo: l’opportunità di chiudere le spiagge nelle giornate di mare grosso perché l’onda che sbatte sulla battigia potrebbe provocare un pericoloso effetto aerosol.

LEGGI: IL 18 MAGGIO VIA LIBERA A BAR, ESTETISTE E PARRUCCHIERI

Ti potrebbe interessare