Riapertura parrucchieri ed estetiste, ecco le regole dell'Inail
Postazioni ad almeno due metri di distanza, niente riviste per l’attesa, personale con la visiera. L’Inail ha pubblicato le linee guida per la riapertura di parrucchieri ed estetiste. Una riapertura che per la regione Veneto, ma probabilmente anche per il resto d’Italia, è prevista per lunedì 18 maggio. C’è solo da capire se saranno utilizzate queste linee guida o eventuali altre preparate dalla Regione Veneto. Per bar e spiagge, ad esempio, il Governatore Luca Zaia ha chiaramente detto di non accettare (perché troppo restrittive, leggi qua l’articolo in questione) le linee guida dell’Inail. Ma probabilmente quelle per estetiste e parrucchieri saranno ritenute valide.
Ecco le principiali regole:
- mascherina sempre addosso al cliente, tranne per i trattamenti che proprio non lo consentono
- grembiuli e asciugamani monouso, altrimenti lavati per 60 gradi 30 minuti
- dove possibile, sempre alle spalle del cliente
- allungamento dell’orario e niente più lunedì di chiusura
- personale con maschera e visiera
- prenotazione obbligatoria per cercare di abbattere tempi di attesa
- niente borse sui tavoli: all’entrata si riceverà un sacchetto monouso dove mettere i propri oggetti e indumenti
- nei centri estetica si dovrà lavorare a cabine chiuse e per ora niente sauna, idromassaggio e bagno turco
«Non si tratta di disposizioni vincolanti – precisa il presidente dell’Inail, Franco Bettoni – ma di contributi di carattere scientifico, che contengono analisi del rischio per settori specifici di attività, per cui forniscono ipotesi di modulazione delle misure di contenimento del contagio già note, anche attraverso criteri per l’individuazione di misure di prevenzione e protezione. È evidente che non si tratta di linee guida impartite alle imprese, che né l’Inail né l’Iss sono titolati a emanare. Spetterà alle autorità politiche e alle parti sociali trovare il giusto contemperamento tra gli interessi in gioco, con la flessibilità che le situazioni territoriali possono richiedere. Se, sulla base del trend epidemiologico e dell’analisi dei dati di monitoraggio regionale, si dovesse verificare un miglioramento degli indici di contagio, il Comitato tecnico scientifico potrà richiedere la revisione del quadro delle raccomandazioni».