Picnic e barbecue del 25 aprile e 1° maggio: cosa (non) cambia in Veneto
Picnic e barbecue del 25 aprile e 1° maggio in Veneto, c’è davvero stata un’apertura da parte della Regione Veneto con l’“ordinanza di Pasquetta” firmata il 13 aprile dal presidente Luca Zaia? Dopo una Pasqua calda e soleggiata trascorsa tra le mura di casa a causa del lockdown per contrastare il Coronavirus, in molti guardano alla festa della Liberazione e a quella dei lavoratori come occasioni per un pranzo all’aperto con i propri cari.
Da più parti, tra i media nazionali, l’ordinanza regionale del 13 aprile è stata interpretata come una piccola apertura concessa alle abitudini dei cittadini. Si è parlato e scritto di «lockdown soft» per il Veneto. Come vedremo, grattando sotto questo titolo c’è molto poco di vero. «Il 25 aprile e l’1 maggio il picnic, la grigliata o il barbecue all’aperto è autorizzato – ha dichiarato Zaia presentando l’ordinanza – ma solo nella proprietà privata e limitatamente al nucleo familiare residente». Parole riprese da quasi tutte le testate nazionali.
Picnic sì, grigliata forse
Questa dichiarazione, insieme all’abolizione del limite agli spostamenti di 200 metri da casa per chi fa attività motoria – sostituita con la vaga dicitura «in prossimità della propria abitazione» – ha fatto passare il concetto di un allentamento delle misure. Di un Veneto che si avvia cautamente, ma più velocemente degli altri, verso un ritorno alla normalità. Un segnale – per inciso – «frenato» il giorno dopo, quando il presidente della Regione Veneto si è detto pronto a reintrodurre il limite dei 200 metri se continueranno i casi di «disobbedienza» dei cittadini veneti.
Confrontiamo la dichiarazione con il testo dell’ordinanza – che si può scaricare qui. L’articolo 1 («Sono confermate e comunque adottate le seguenti misure») alla lettera f recita: «nei giorni del 25 aprile e del 1° maggio 2020 il picnic all’aperto è autorizzato solo nella proprietà privata e limitatamente al nucleo famigliare residente nella proprietà stessa». Nel testo si parla genericamente di picnic all’aperto e non di grigliata né di barbecue.
In famiglia, nel giardino di proprietà
Il testo dell’ordinanza sottolinea poi le restrizioni entro cui il picnic dovrà rientrare: dovrà tenersi nella proprietà privata (quindi un giardino o cortile della casa unifamiliare o del condominio) e limitatamente al nucleo familiare che risiede in quella proprietà. Vietato quindi spostarsi nel giardino di parenti che abitano altrove: nessuna deroga all’obbligo del «restare a casa».
In sostanza, dopo l’ordinanza di Pasquetta si potrà continuare a fare ciò che si poteva fare prima: riunirsi tra familiari residenti nella stessa casa, mangiare all’aperto soltanto nel giardino di proprietà o condominiale, e facendo attenzione a non creare assembramenti che possano essere occasione di contagio. Rimangono intatti anche in Veneto gli obblighi validi a livello nazionale, ribaditi dall’ultimo Dpcm del 10 aprile firmato dal presidente del consiglio Giuseppe Conte.
L’ultimo dubbio: picnic o grigliata? L’ordinanza non aggiunge nulla alle norma valide in «tempo di pace»: il barbecue in giardino – o sul balcone o terrazzo di casa – si può fare, a meno di divieti previsti esplicitamente da regolamenti comunali o condominiali. A patto di evitare assembramenti e di non disturbare il vicinato. Su quest’ultimo punto resta in vigore l’articolo 844 del codice civile: «Il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino, se non superano la normale tollerabilità, avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi». Vale la regola del buon vicinato, anche il 25 aprile e il 1° maggio e in emergenza Coronavirus.