Scuola, tutte le novità: esame maturità in presenza, bonus e (forse) centri estivi
Esame maturità in presenza, probabilmente un solo orale che potrebbe prevedere – al suo interno – delle brevi prove scritte, come traduzioni. Si partirà il 17 giugno, questa è la data selezionata dal Governo. Nell’annunciare il suo nuovo decreto il premier Conte ha dato un’importante precisazione: a scuola non si torna prima di settembre ma si sta lavorando per fare un esame maturità in presenza, non da remoto. Sulla ripartenza a settembre il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha speso parole di comprensione per le famiglie: «È un grande sacrificio. Lo sappiamo. Per questo ci saranno misure di sostegno per le famiglie. Così come sappiamo che occorre lavorare rapidamente per settembre. E lo stiamo facendo. Presto avremo le prime proposte. Lavoriamo anche sugli Esami del secondo ciclo in presenza. Siamo convinti di poterli garantire in sicurezza, il comitato tecnico-scientifico ci ha dato il via libera. In queste settimane il Governo non ha mai smesso di pensare alla scuola e non lo farà mai. Anche per questo vogliamo assumere, per il prossimo anno scolastico, più docenti possibili, a partire dai precari».
Non solo esame maturità, ma congedi e bonus baby-sitting
Ma ci sono altre novità per le famiglie con bimbi a scuola, soprattutto per chi dovrà ricominciare a lavorare: sarà rinnovato il bonus per il babysitting, 600 euro già richiesti da 40mila italiani, che saranno pagati il 15 aprile. Un bonus che si potrà richiedere. Così come saranno aumentati i giorni di congedo parentale: altri 15 giorni retribuiti al 50% di cui i genitori – uno solo o dividendoli tra entrambi – potranno usufruire fino a settembre.
Ipotesi centri estivi e scuole infanzia
Altro dato importante è l’apertura del Governo sull’ipotesi di fare centri estivi e riaprire le scuole per l’infanzia. Il ministro per la famiglia Elena Bonetti ha così commentato le varie proposte arrivate sul campo (con il Veneto fra le regioni più attive per la riapertura) «Puntiamo alla ricostruzione della rete educativa e comunità educante fatta di enti locali, terzo settore, associazioni e tutta la realtà dell’educazione dell’infanzia dello 0-6, che si deve ricostruire e riattivare in modo riorganizzato e nuovo ma che deve esserci a sostegno delle famiglie e anche per rispondere al diritto all’educazione che hanno i bambini». Si sta lavorando quindi per dare un «paracadute» alle famiglie che torneranno al lavoro e faticano a sistemare i propri figli.