Coronavirus, il Veneto studia la sua app per i tracciamenti. Zaia: «Sarà obbligatoria»

Un’app «gratuita per chi ha lo smartphone, ma da scaricare obbligatoriamente». Per tracciare l’evoluzione del Coronavirus anche la regione del Veneto scende in campo. «Noi abbiamo messo la basi per fare la app in casa – ha affermato il Governatore Luca Zaia –  ma siamo disponibili ad usare l’app nazionale, a condizione che sia semplice da usare e deve poter essere ritarata in corso d’opera». Zaia fa riferimento all’app scelta dal Governo, «Immuni». Una tecnologia che in realtà parla già veneto, come racconta Alessandro Macciò sul Corriere del Veneto. «Luca Ferrari, 35 anni di Verona, Francesco Patarnello, 35 di Padova e Matteo Danieli, 36 di Vicenza, sono i tre fondatori veneti di Bending Spoons, la software house milanese che ha creato l’app», spiega il pezzo.

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Intanto Zaia ha reso pubblici i dati sulle strutture per anziani in Veneto: su 330 case di riposo e strutture simili in Regione il 73,9% non hanno registrato contagi, ovvero 244 in numero assoluto. Sta di fatto che i casi nelle restanti strutture sono abbastanza frequenti: 2.154 contagi fra gli ospiti (6,4% l’incidenza) e 1.003 operatori (3,2%).

Regionali, niente voto a luglio

Non si voterà a luglio in Veneto, lo ha deciso il consiglio dei Ministri: ha infatti corretto la bozza del decreto che inizialmente prevedeva una finestra temporale che arrivava al massimo all’ 8 novembre, prevedendo che le consultazioni in Liguria, Toscana, Puglia, Marche, Campania e Veneto si tengano tra il 15 settembre e il 15 dicembre.

Agricoltura, le richieste del Nord

Intanto il Veneto si muove anche sul fronte dell’agricoltura: gli assessore competenti di tre regioni del Nord, Lombardia, Veneto e Piemonte, chiedono una sospensione fino al 31 dicembre del registro nazionale debitori per le aziende agricole. Gli assessori Giuseppe Pan del Veneto, Fabio Rolfi della Lombardia e Marco Protopapa del Piemonte, hanno scritto al ministro Teresa Bellanova per chiedere di farsi carico della questione nella predisposizione del nuovo decreto legge del governo. «Le aziende agricole hanno la necessità di reperire liquidità per ripartire e competere sul mercato. Altrimenti rischiamo davvero un pericoloso blocco dell’economia per quello che è uno dei settori trainanti delle nostre regioni e del Paese», hanno dichiarato i tre assessori.

La proposta – si legge nella lettera – è finalizzata alla disapplicazione fino al 31 dicembre 2020, nell’accesso a sovvenzioni, sussidi, vantaggi economici, contributi, agevolazioni e aiuti concessi dalle Pubbliche Amministrazioni, del recupero di somme iscritte sul registro nazionale debitori dovute dalle aziende agricole nonché delle procedure di riscossione coattiva ad esse connesse da parte dell’ente di riscossione.

 

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