Turismo, a Treviso presenze in crescita del 3,9%. Stranieri in leggero calo

Turismo in crescita nel 2019 in provincia di Treviso: i dati dei flussi elaborati dell’ufficio statistica della Regione Veneto parlano di un incremento dello 0,4% degli arrivi e del 3,9% delle presenze rispetto al 2018. Per quanto riguarda le provenienze di chi pernotta nelle strutture ricettive della Marca, tra gli italiani i più numerosi sono i veneti e i lombardi, tra gli stranieri i tedeschi, i cinesi e gli statunitensi: mentre i primi due sono diminuiti rispetto al 2018 del 3% e del 3,7%, questi ultimi sono cresciuti del 15,3%.

Nei 29 comuni del comprensorio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, da poco inserita tra i siti Unesco, si sono registrati oltre 186 mila arrivi e 445 mila presenze nel 2019, rispettivamente +1,1 e +1,8 rispetto all’anno precedente.

Per l’assessore regionale al turismo Federico Caner «crescono gli italiani mentre gli stranieri diminuiscono di poco nel numero ma non nei pernottamenti: il saldo continua a essere positivo e, come preannunciato qualche mese fa, nel 2019 la provincia di Treviso ha segnato il nuovo record di presenze turistiche. A conferma che è un territorio ancora da scoprire, ma di cui ci si innamora facilmente».

«Dal 2015 stiamo registrando una crescita costante di interesse per l’offerta sia della città di Treviso che del suo territorio provinciale, ma il dato che emerge più evidentemente è quello relativo al settore extralberghiero – aggiunge l’assessore –: bed&breakfast, case per ferie, alloggi turistici e in minor misura agriturismi, nel loro insieme hanno incrementato notevolmente sia gli arrivi, +6,9%, sia le presenze, +10,2%, rispetto ai precedenti dodici mesi, contribuendo in maniera determinante all’ottimo risultato complessivo conseguito. In queste strutture ricettive è aumentata sia la clientela italiana, +10,5% di presenze, sia quella straniera, +9,9%, e se si esamina l’andamento degli ultimi cinque anni, l’extralberghiero ha registrato un vero e proprio boom, crescendo percentualmente del 68,1 negli arrivi e del 71,7 nelle presenze».

Anche l’alberghiero chiude l’annata con segni più: il –1,5% delle presenze straniere viene compensato dal +3,2% di quelle italiane, registrando una variazione complessivamente positiva dello 0,6%.

Per Caner «è necessario investire sulla qualità delle strutture e dei servizi e sulla professionalità delle diverse figure appartenenti alla filiera del turismo. Questo vale per Treviso come per tutto il Veneto, perché i dati maggiormente negativi, qui come altrove, riguardano soprattutto gli alberghi con poche stelle, con una classificazione bassa, a conferma che il mercato premia l’offerta qualificata, in grado di soddisfare i segmenti più evoluti della domanda».

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