Influencer e pubblicità social, a UniPd corso con aziende ed esperti legali
Influencer e imprese. Spesso e volentieri dinamiche relazionali e rapporti di lavoro tra questi soggetti viaggiano su un livello sostanzialmente diverso rispetto alle logiche che governano la società reale. Sul web, ma soprattutto sui social network, anche i rapporti di tipo commerciale si sono sviluppati in una sorta di “ecosistema” parallelo.
Bisogna dunque sapersi muovere in questo contesto perché i rischi esistono.
Innovation and Technology Law Lab, Centro di ricerca dell’Università di Padova, ha organizzato in città un corso di Alta Formazione con lo scopo, citando le parole dell’organizzatrice dell’evento professoressa Claudia Sandei, di fornire uno strumento utile alle aziende e contemporaneamente tutelare gli utenti. La questione è stata affrontata dal punto di vista legale, fiscale e delle opportunità commerciali. Coinvolte una cinquantina di aziende del territorio, avvocati, commercialisti e istituzioni.
I social media e, attraverso questi, gli influencer svolgono un ruolo fondamentale per le attività che vogliono fare pubblicità. I dati sono chiari: con il 64% delle imprese italiane impegnate, negli ultimi due anni gli investimenti per l’influencer marketing in Italia sono aumentati del 131% e il mercato è in continua evoluzione. L’obiettivo è migliorare la visibilità del proprio brand o prodotto, garantire maggiore notiziabilità ai propri eventi e aumentare le vendite.
Ma proprio perché, come detto, il rapporto tra influencer e impresa è sostanzialmente una novità bisogna fare attenzione. Come è stato messo in evidenza dagli esperti, il ricorso agli influencer e in generale ai social media non è privo di rischi, e appare indispensabile procedere ad una “progettazione” della campagna sotto il profilo legale.
Su questo punto l’avvocato Maddalena Valli di Legalitax Studio Legale e Tributario , specializzata in diritto della privacy, digital marketing, web e nuove tecnologie, mette in guardia le aziende sottolineando come la conoscenza della normativa sia un presupposto indispensabile per sfruttare al meglio le opportunità offerte dal web e per evitare scivoloni che possono, alle volte, costare caro. «È fondamentale una presa di coscienza da parte delle imprese. Lo slancio che può dare una campagna con l’utilizzo di influencer potrebbe, se non vengono rispettate le regole, tornare indietro come un boomerang. Le sanzioni sono elevate».
Influencer di livello hanno di solito alle spalle una struttura che li tutela e di conseguenza tutela l’azienda, ma non è sempre così. Ci sono per esempio i micro influencer, fenomeno in forte crescuta, che spesso non hanno la copertura necessaria per questo tipo di attività. Nel nostro Paese non esiste una normativa specifica per la pubblicità sui social network. C’è invece il rischio di essere sanzionati in caso di comportamento scorretto nel marketing social.
«Purtroppo – sottolinea ancora l’avvocato Valli – la disciplina del fenomeno è affidata ad un concorso, più o meno ordinato e coerente, di più normative di vario rango in materia di privacy, diritto d’autore, tutela dei consumatori, concorsi e manifestazioni a premio, autodisciplina della Comunicazione Commerciale, Digital Chart I.A.P, codice civile. Ogni fattispecie va quindi analizzata tenendo in considerazione un complesso quadro normativo di riferimento. Si pensi ad esempio ai concorsi a premio gestiti mediante i social network (con server allocato all’estero). Recentemente il MISE ha indicato le stringenti regole da rispettare per evitare di dare luogo ad una manifestazione vietata come tale passibile di importanti sanzioni».
In questo contesto ITLL – Centro di ricerca specializzato nel diritto delle Nuove Tecnologie – può giocare un ruolo fondamentale per le imprese del territorio, ne è convinta la professoressa Claudia Sandei, organizzatrice del corso e docente di diritto commerciale e diritto delle nuove tecnologie all’ateneo di Padova. «Questo corso segna un punto di partenza. Abbiamo messo a fuoco i problemi e instaurato relazioni importanti. La via è tracciata: serve una riflessione approfondita e organica che porti ad un bilanciamento vero e alla definizione di regole chiare a beneficio dei consumatori e delle aziende”. Speriamo che istituzioni e operatori ci sostengano nel nostro obiettivo: istituire un osservatorio permanente sul tema a servizio dei cittadini e delle imprese».