Tornano all'Anas 700 chilometri di strade venete

Il premier Giuseppe Conte ha siglato il decreto sulla riclassificazione di circa 700 chilometri di strade venete, i cui costi di gestione (21 milioni annui) passeranno sotto l’ombrello statale, comportando inoltre un investimento di 100 milioni nel triennio 2020-2022, più altri 10 all’anno di manutenzioni programmate.

La firma porta la data del 21 novembre 2019 ma la notizia è trapelata ieri 15 gennaio attraverso una nota di Stefano Fracasso, capogruppo regionale del Partito Democratico: «Il decreto è stato firmato e trasmesso al ministero delle Infrastrutture per gli atti conseguenti, me l’ha confermato il sottosegretario Andrea Martella. Si tratta di una firma importante, perché permette di sbloccare l’intesa tra Regione Veneto e Anas».

«Sottolineo che la gestione dei 700 chilometri riclassificati continuerà a essere svolta da Veneto Strade anche se quest’ultima sarà partecipata da Anas, con buona pace di quanti a suo tempo si indignarono perché, a loro dire, rinunciavamo alla nostra autonomia operativa». Questo il commento dell’assessore regionale alle infrastrutture e ai trasporti Elisa De Berti. «La verità è che non abbiamo rinunciato ad alcuna nostra prerogativa e anzi abbiamo guadagnato per i veneti le risorse necessarie per creare una viabilità migliore e più sicura, risorse che diversamente sarebbero state assegnate ad altre Regioni».

Soddisfazione per la firma è stata espressa dal Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Veneto Manuel Brusco: «Questo decreto aveva una grande importanza. Era indispensabile scardinare un ritardo storico nel piano di collegamenti stradali della nostra regione. Il Governo ancora una volta dimostra attenzione per il nostro territorio e la Regione si è posta su un piano costruttivo di collaborazione. Finanziamenti e accordi rischiano però di cadere nel nulla senza un piano chiaro delle vere necessità».

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